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Marea nera: rientrata l’ultima emergenza nel Golfo del Messico

Fortunatamente scongiurata l’ultima emergenza della marea nera Golfo del Messico.
Ieri si era verificata una nuova fuoriuscita di gas ed un’esplosione causata da una collisione di un robot subacqueo con alcuni dispositivi della cupola, il “tappo” di contenimento della falla, che aveva anche provocato due morti.

Marea nera: rientrata l’ultima emergenza nel Golfo del Messico

La BP è riuscita per fortuna a correre ai ripari più tempestivamente che in passato ed è stato ripristinato un “tappo” che ha arginato la falla, dopo le migliaia di barili immessi in mare a seguito dell’incidente.
Ieri notte, attorno alle due ora italiana, il nuovo tappo è stato reso operativo e la situazione è stata riportata a livelli pre-incidente, scongiurando nuovi, ulteriori danni.

Si sta però sul chi vive: secondo alcuni esperti, consulenti del governo U.S.A., la situazione continuerebbe ad essere ampiamente compromessa e sarebbe sempre un’enormità, tra 35.000 e 60.000, il numero di barili di greggio che ogni giorno di riverserebbero nel Golfo del Messico: una marea nera che non accenna a dimunuire nonostante gli sforzi prodotti per porre rimedio al disastro.

Proprio per l’apparente incapacità di risolvere la crisi, sta crollando vistosamente la popolarità del presidente statunitense Barack Obama: più passa il tempo, più cala la popolarità del primo presidente afro-americano della storia. Un’agonia nel calo dei consensi che ricorda la dinamica di quella di Jimmy Carter nei giorni bui della crisi degli ostaggi in Iran.

Oltre al disastro ambientale nel Golfo del Messico, dunque, potrebbero esserci imprevedibili conseguenze di natura politica qualora non registrassimo un cambiamento di rotta nella gestione della crisi.

Per approfondire, vedi tutti gli articoli sul disastro nel Golfo del Messico.

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Tennyson