Oggi parleremo delle mascherine in tessuto, più ecologiche di quelle usa e getta, ma a volte coperte da un certo pregiudizio relativamente alla loro efficacia. Da un anno a questa parte le mascherine fanno parte del nostro outfit quotidiano. Accessorio indispensabile per proteggerci dal SARS-CoV-2, il coronavirus che provoca il terribile CoViD-19, in commercio, oltre a quelle chirurgiche, sono sempre più diffuse le mascherine in tessuto, cucite in casa o comprate in negozio. Certamente più ecologiche rispetto quelle usa e getta, rappresentano una scelta consapevole, molto utile sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.
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In molti, però, sono ancora a chiedersi se le mascherine in tessuto siano meno efficaci rispetto alle tradizionali chirurgiche. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Le mascherine in tessuto lavabili e riutilizzabili sono la soluzione più ecologica rispetto alle chirurgiche usa e getta. Proteggono chi le indossa, chi sta loro accanto ed anche l’ambiente.
Dal momento che, tuttavia, non essendo dotate di filtro, sulla loro effettiva efficacia il dibattito è ancora aperto, in commercio esiste anche la versione con il taschino interno, una sacca dove poter inserire il filtro in TnT. Un ottimo compromesso per chi vuole sentirsi più sicuro senza fare però del male all’ambiente.
Iniziamo dai lati positivi e vediamo più nel dettaglio quali sono tutti i vantaggi delle mascherine in tessuto rispetto alle più classiche usa e getta.
Perché una buona mascherina in tessuto sia davvero efficace per il suo ruolo di protezione contro il virus, occorre sapere anche come usarla e conservarla nella maniera più appropriata. Ecco i passi da seguire:
L’OMS raccomanda di lavare le mascherine in tessuto dopo ogni utilizzo. A mano o in lavatrice, utilizzare acqua calda (almeno a 60 gradi) e un sapone o detergente neutri. Una volta asciutte, vanno stirate e riposte all’interno di un sacchetto di plastica pulito e sigillabile.
In ogni caso, consultare le indicazioni di lavaggio riportate sulla confezione.
Uno studio condotto dall’Università dell’Illinois, a conferma di quanto già scoperto da un’altra ricerca statunitense, afferma che le mascherine in tessuto sono efficaci contro il virus, purché assicurino anche una buona traspirabilità.
Tutto – o perlomeno molto – sta nel tessuto con cui queste mascherine vengono realizzate. A tal proposito è stato fatto uno studio che ha analizzato le differenze tra 11 tessuti che si trovano comunemente in casa, verificandone l’efficacia nel bloccare le cosiddette “droplet”. Come noto, queste ultime sono le goccioline di respiro più grandi che vengono emesse quando si parla, si tossisce o si starnutisce.
Taher Saif, capo dello studio ha affermato che, nelle simulazioni, tutti i tessuti analizzati hanno bloccato in modo «notevolmente efficace» le particelle di virus grandi appena 100 nanometri, trasportate dalle goccioline respiratorie emesse ad alta velocità. Ci riferiamo a quelle goccioline emesse starnutendo, tossendo o parlando.
Sulla base dei risultati di questo, e di altri studi condotti nel frattempo, il “New York Times” ha riportato un elenco dei tessuti più protettivi. Ne risulta che, l’efficacia migliore la garantiscono i cotoni dalle trame più fitte, come jeans e flanella, che sono lavabili ad alte temperature e resistenti nel tempo. Questi, infatti, proteggono circa al 90% dai droplet e filtrano le goccioline più piccole (tipo aerosol) per un terzo.
I cotoni leggeri, invece, come ad esempio quelli delle comuni t-shirt, sono un po’ meno efficienti.
Prima di acquistare un prodotto, è quindi buona cosa informarsi riguardo al materiale che lo compone.
L’ideale sarebbe che la mascherina sia composta da due o tre ritagli di tessuto (a questo punto anche il più permeabile) posti l’uno sopra all’altro. In tal maniera, l’efficacia delle mascherine in tessuto risulterebbe quasi pari a quella delle mascherine chirurgiche, ma con una migliore traspirabilità.
Ma l’efficacia non è tutto. Alla stessa stregua è altresì importante valutare anche il fattore traspirabilità. Oltre a consentire di respirare bene, questa caratteristica evita che l’aria esalata con sforzo fuoriesca da bordi, diventando così a questo punto “inutile”.
Per chi volesse sentirsi più sicuro, in vendita si trovano dei modelli dotati di una tasca interna appositamente studiata per inserirvi filtri certificati, talvolta anche già offerti insieme al prodotto.
Visto che ormai la mascherina è un accessorio fisso assolutamente da non dimenticare prima di uscire di casa, perché non crearle da soli in casa, in modo da averle super personalizzate? Su internet ci sono tantissimi tutorial da poter seguire passo per passo e anche dei cartamodelli da poter stampare.
Vedere è certamente più semplici che leggere le istruzioni, ma abbiamo provato anche noi a proporvi un’idea per realizzare una mascherina in casa: correte a leggere il nostro articolo Come fare la mascherina in casa: con carta da forno o con tovaglioli di carta.
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