Mega-gasdotto europeo previsto nel Salento
Enrico Letta, ospite a “Otto e mezzo” su La7, nella puntata del 7 giugno 2013 aveva detto: “Una delle cose importanti che abbiamo fatto in questi trentacinque giorni è stata la ratifica dell’accordo con Grecia e Albania per il Trans Adriatic Pipeline, infrastruttura fondamentale, perché noi abbiamo bisogno di diversificare le fonti di accesso all’energia”.
LEGGI ANCHE:
- Per estrarre petrolio nel Kashagan superate enormi difficoltà. Ma
- In Italia la corsa all’estrazione del petrolio non si è mai fermata
- Basilicata e Petrolio, una lunga storia ma non a lieto fine
Una dichiarazione che suona come una minaccia per il Salento e le sue coste. Nella fattispecie, per la zona di San Basilio, bellissima spiaggia abbracciata dalle pinete, dove il progetto della Trans Adriatic Pipeline (TAP) messo in piedi dalla società Shah Deniz dovrebbe essere realizzato.
Questo è l’unico tratto di costa della Puglia meridionale non vincolato, sebbene di una bellezza mozzafiato, certificata dalla Bandiera Blu e dalle Cinque Vele di Legambiente proprio quest’anno; per di più collocato presso le ‘Cesine’, un’oasi protetta del WWF. Inizialmente era previsto nella zona industriale di Brindisi, ma la presenza della posidonia oceanica ha deviato verso sud il progetto.
APPROFONDISCI: Fracking: che cos’è?
Già da tempo gli attivisti si stanno muovendo per ostacolarne la realizzazione. E’ nato il Comitato “No TAP”, ma anche le Amministrazioni dei territori interessati dal gasdotto si stanno impegnando: i comuni di Melendugno e Vernole. Anche la Regione Puglia si oppone. La valutazione dell’impatto ambientale peraltro è negativa e spetterà al ministero dell’Ambiente prendere la decisione finale.
Non ci resta che sperare, e non vedere l’ennesimo paradiso naturale italiano mortificato dalle logiche economiche.
LO SAPEVI? Gasdotto Adriatica: gas o non gas, questo è il dilemma?