La melatonina è un ormone naturalmente prodotto dal nostro organismo per indurre il sonno. Quando i nostri ritmi circadiani subiscono un cambiamento, se ne può assumere una quantità regolata, che ha però delle controindicazioni da conoscere.
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Rispondiamo a questa domanda, innanzitutto. Cominciamo col dire che per dormire bene sono necessarie almeno 7-8 ore di sonno a notte. Stress, jetlag e turni di lavoro variabili, possono causare uno sfasamento nei ritmi circadiani.
Per regolarizzarli nuovamente, è possibile utilizzare una sostanza chimica naturale prodotta dalla ghiandola pineale, che è appunto la melatonina. La melatonina agisce sull’ipofisi, ovvero l’area del cervello adibita al sonno.
Per farne uso, è necessaria una prescrizione medica, perché è un vero e proprio farmaco, che dev’essere assunto sotto controllo e secondo dosi consigliate.
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A cosa serva queste sostanza, dunque? Per conciliare il sonno, innanzitutto, come dicevamo. E non è un caso che sentiamo di norma nelle ore notturne e non durante il giorno la necessità di dormire.
Normalmente, è infatti proprio durante la notte che il corpo genera maggior melatonina, perché il buio ne facilita la produzione.
È inoltre particolarmente bassa negli anziani, quando il processo di calcificazione della ghiandola pineale si completa, provocandone un minor secernimento.
Il vostro fagottino non dorme? Perché la melatonina è scarsa anche fino al 4° mese; la sua concentrazione aumenta fino al suo massimo intorno al terzo anno d’età.
A seguito del graduale processo di calcificazione dell’epifisi che interessa l’età adulta, la melatonina secreta diminuisce progressivamente: questa è anche una delle ragioni per cui diminuiscono le ore di sonno man mano che l’età avanza.
La melatonina riesce, in particolare, a risolvere la mancanza di sonno dovuta ai cambi stagionali e ha effetti d’elevata efficacia anche sul riposo dei bambini autistici, con ritardo mentale e delle persone non vedenti. Viene consigliata anche per diminuire gli effetti dovuti all’astinenza da fumo, e sembra inoltre agire positivamente su fibromialgia, depressione ed emicrania.
Alcuni pazienti affetti da Morbo di Alzheimer, epilessia e sindrome dell’intestino irritabile, la usano, per ridurne i fastidi derivanti. Nota anche come anticoncezionale, la melatonina viene altresì utilizzata per combattere diversi tipi di tumore, e per alleviare le conseguenze della menopausa e della chemioterapia.
La melatonina non deve mai essere assunta poco prima di andare a dormire, ovvero entro 2-3 ore. Il rischio è che si incorra nel cosiddetto effetto placebo, in quanto non si è dato al corpo il tempo necessario ad assimilare la sostanza.
È presente in commercio sia sotto forma di compresse che gocce sublinguali, per essere assorbita più rapidamente. La melatonina non va assunta tutti i giorni, per evitare manifestazioni tossiche e sedative, a meno che se il suo utilizzo avvenga per pochi mesi consecutivi.
La melatonina può comportare alcuni effetti collaterali, se assunta ad esempio, assieme a determinate tipologie di farmaci.
La depressione è uno di questi, ma anche la tachicardia e la sonnolenza del giorno dopo.
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Altre sensibilizzazioni meno frequenti riguardano disturbi del movimento, ansia e ipertensione, ma anche un aumento del desiderio sessuale. Raramente, si può sviluppare sete e crampi notturni. Effetti indesiderati meno conosciuti hanno a che fare anche con variazioni nell’umore, e la comparsa di fenomeni a livello cutaneo e del sangue, come pelle e occhi gialli.
Talvolta possono verificarsi reazioni allergiche o pseudo tali, dovute agli eccipienti presenti nelle compresse. Il più utilizzato è il lattosio, che nei soggetti intolleranti può provocare diarrea e forti gastriti.
Le controindicazioni invece, riguardano principalmente soggetti già affetti da malattie croniche importanti. Patologie di natura epatica, renale o autoimmune, causano infatti un errato assorbimento o un potenziamento degli effetti della melatonina.
Siccome la melatonina può interferire nell’ovulazione, se ne sconsiglia l’uso in gravidanza. Le indicazioni d’uso durante l’allattamento sono contrastanti, per non correre rischi, evitate di assumerla anche in quel periodo.
Discorso simile per i bambini, poiché agendo sugli altri ormoni, può interferire sullo sviluppo adolescenziale: meglio che a prescriverla sia un pediatra.
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