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Mentre in Catalogna si vieta il circo con animali, in Italia si promuove: il caso del Festival internazionale del Circo di Latina

Ottime notizie giungono dalla Catalogna. Il Parlamento locale, lo scorso 22 luglio, ha infatti approvato una legge che vieta l’utilizzo di animali selvatici nei circhi, grazie ad una campagna dell’associazione CLAC (Catalunya Lliure d’Animals en Circus), e dall’associazione animalista Libera. La Catalogna diventa così la prima comunità della Spagna a proibire l’uso degli animali nei circhi.

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Per la precisione, il provvedimento scatterà tra due anni per consentire al settore circense di adeguarsi, ma anche per avere il tempo di trovare una sistemazione agli animali già sfruttati. C’è poi speranza anche per gli altri animali, giacché la legge prevede un Osservatorio scientifico composto da etologi, zoologi, veterinari, associazioni per la protezione degli animali e rappresentanti dei circhi che utilizzano animali domestici, che dovrà valutare se è presente l’utilizzo di altre tipologie di animali (come quelli domestici) e come eventualmente vietarlo.

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E in Italia? Ai circhi è ancora consentito l’uso di animali. Anzi, si organizzano pure importanti manifestazioni internazionali, come la XVII edizione del Festival Internazionale del Circo, a Latina, evento che peraltro ha all’attivo il patrocinio del Comune e della Camera di Commercio diella città laziale, oltre al sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo e di quello per la Gioventù, della Regione Lazio e della Provincia.

Per la cronaca, si terrà dal 15 al 19 ottobre 2015 a Latina. Gli organizzatori coinvolgono dieci circhi provenienti da vari Paesi per “di avvicinare il pubblico al mondo del circo e di sostenerne ogni implicazione culturale legata alla sua antica tradizione”.

Ma non tutti sono d’accordo con questa kermesse. Varie manifestazioni e cortei sono previste per ostacolare e protestare contro questa manifestazione sia da parte di ambientalisti che varie associazioni, perché c’è chi non vede la necessità di un circo in cui l’arte e le abilità dell’uomo portino anche allo sfruttamento e alla sofferenza dell’animale.

Il circo è un mondo affascinante, al quale anche il grande Charlie Chaplin o il nostro Fellini hanno dedicato dei film. Ma è enfatizzando la bravura degli artisti e il lato sentimentale di questa antica tradizione che si rende onore a questo mondo. Già loro avevano intuito, decenni fa, che lo sfruttamento degli animali, allontanati bruscamente dai loro habitat naturali e maltrattati per eseguire dei numeri, non ha niente a che fare con un arte e una nobile tradizione. Un circo senza animali forse è meno suggestivo, ma più umano.

Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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