La Germania cerca di imporre i suoi diktat al Parlamento Europeo nel bene e nel male. In questo caso siamo in tema di ambiente (e non solo) e purtroppo nel male.
Nell’assise più importante del vecchio continente si dovevano approvare nuove norme in materia di riduzione delle emissioni di CO2 per l’industria automobilistica che, entro il 2020 e solo per le nuove automobili prodotte in Europa, non si dovrebbe superare il valore medio di 95 gr/km di CO2.
La norma prevedeva che le aziende automobilistiche avrebbero potuto compensare le emissioni dei veicoli loro modelli più inquinanti (e di maggiore cilindrata) grazie ad un bonus garantito ai veicoli ibridi ed elettrici, che avrebbero abbassato questo valore medio di emissioni.
Ma non si muova una foglia che la Merkel non voglia. E diffatti, accampando la scusa di aver ricevuto l’informazione circa queste norme troppo di recente per riuscire a “coordinare gli obiettivi di politica ambientale con quelli di politica industriale, che riguardano anche l’occupazione“, Cancelliera dovrà prima verificare che tali norme non contribuiscano ad “indebolire la nostra stessa base industriale”.
Tradotto in parole povere: Nein!
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Ma cosa c’è dietro questo diniego tedesco? Ovviamente gli interessi delle grandi case automobilistiche teutoniche: Mercedes, Audi e BMW. Inoltre, la Germania gode anche di alcune alleanze, con la Slovacchia e la Repubblica Ceca, dove si trovano alcuni stabilimenti d’importanti brand tedeschi (nella Repubblica Ceca ha sede Skoda, controllata da Volkswagen). E poi c’è la neo arrivata Croazia, che da anni attrae gli investimenti delle grandi multinazionali europee dell’auto.
Avrà giocato alla decisione di Angela Merkel anche l’aiuto di Eckart von Klaeden, tesoriere della CDU (il partito della Cancelliera) dal 2006 al 2010, Ministro alla Cancelleria Federale dal 2009, che sarà dalla fine del 2013 responsabile Global External Affairs e Public Policy di Daimler AG (Mercedes)?
Traduciamo ancora: le aziende di auto fanno incetta di lobbisti scegliendo direttamente dai vertici del partito al Governo.
Il sentore è che le auto elettriche e ibride resteranno in garage ancora un bel po’…
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