Lasciare l’auto a casa ed usare i mezzi pubblici, uno slogan ripetuto all’infinito allo scopo di abbassare i PM10 dell’aria. Se poi si scopre che in metropolitana a Milano, l’aria è fino a dieci volte più inquinata che all’esterno ecco che tutto torna in discussione.
In fondo chi usa le linee metropolitane di Milano lo sa bene, in qualsiasi ora del giorno e della notte l’aria è irrespirabile. A confermalo è un recente e sconcertante sudio dell’Arpa che ha messo in evidenza come nelle varie stazioni regni, incontrastato, un pesante inquinamento di Pm10 da metalli causato.
I dati dimostrano che l’oltre milione di passeggeri giorno delle linee metropolitane di Milano sono di fatto costretti a respirare ben 327 microgrammi di PM10 per metro cubo di aria contro la media di 32 in pieno traffico all’aria aperta. Le stazioni milanesi più inquinate risultano essere le fermate della linea gialla Duomo con 249 microgrammi di media e la fermata di Crocetta con 267 microgrammi. Non va di certo meglio nelle fasce notturne, in cui i valori restano comunque altissimi.
Valori decisamente più bassi per la fermata di Porta Venezia, dove la media è di “soli” 94 microgrammi, ma alla stazione Senato i valori tornano ad impennarsi: 121 microgrammi di punta massima.
Ma da cosa è dovuto l’inquinamento delle stazioni della Metropolitana? Iniziamo con il dire che i fattori sono molteplici, si va dalla conformazione delle stazioni all’ampiezza dei tunnel. Con tunnel stretti il ricambio dell’aria è più difficcile, e di conseguenza i valori del PM10 si mantengono alti. Ma ad incidere in modo determinante sono i metalli e gli ossidi di metalli che derivano dall’usura dei freni dei treni, delle rotaie e dei fili dell’elettricità. Non meno grave l’inquinamento causato dai detergenti utilizzati per le pulizie, che di green hanno ben poco.
Diverse le soluzioni proposte dai tecnici, come l’utilizzo di freni elettrici e ruote di gomma per i treni e l’introduzione di condizionatori d’aria nelle stazioni. Tutte soluzioni però che necessitano di una attenta analisi sia sotto l’aspetto economico che sotto l’aspetto ambientale.
Intanto a Milano sono partiti i lavoro per la seconda tratta della nuova linea 5 Lilla, che viene preannunciata come super ecologica, ma tra strade chiuse, traffico impazzito e inquinamento delle stazioni ci si chiede se tutto ciò abbia un reale senso.
Confrontando poi questi dati con quelli esteri emerge che, ad Hong Kong e a Città del Messico il Pm10 indoor è inferiore a quello esterno, ma in altre città come Berlino, Boston, Helsinki, Londra, New York, Parigi, Stoccolma, Shangai e Il Cairo i numeri sono in linea con quelli di Milano.
Magra consolazione, intanto chi spiegherà ai milanese che lasciare l’auto a casa conviene?
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