Anche il miele di sulla, come altri tipi di miele, è un prodotto delle api. È un alimento dolce, ma se non pastorizzato, contiene anche alcuni benefici. La sua caratteristica? Che viene derivato dalla sulla, una pianta leguminosa che cresce spontanea nel Sud d’Italia.
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La sulla (Hedysarum coronarium) è una pianta che viene utilizzata molto in campo agricolo, come foraggio per gli animali. È un’erbacea perenne appartenente alla famiglia delle leguminose.
Si riconosce per il suo fiore a corona allungata (da qui il termine scientifico ‘coronarum‘) coloro rosso porpora. Fiorisce tra aprile e giugno, ed è proprio in questo periodo che le api mellifere (le api europee) ne estraggono il nettare.
Utilizzata soprattutto per fissare l’azoto nel terreno di coltura, durante il periodo di maggese, è diffusa soprattutto in Sicilia, Sardegna, Basilicata, Molise, Abruzzo e Toscana. E poi Tunisia, Spagna, Portogallo; ma anche Nord America e Nuova Zelanda.
La pianta è nota per le sue virtù astringenti e vitaminizzanti, tant’è che viene usata molto in erboristeria. Sembra anche che aiuti a combattere il colesterolo e le infezioni gastro-intestinali. Le foglie vengono infatti spesso unite a insalate, flan, frittate o zuppe.
La cristallizzazione, ovvero quella sorta di ‘sabbiolina’ quel velo opaco che ricopre spesso il miele, è il risultato di diversi fattori. Prima di tutto temperatura e umidità. Più la temperatura è elevata, più è facile che il miele cristallizzi, degradandone le caratteristiche, organolettiche e nutritive.
L’umidità, invece, favorisce la fermentazione; il miele tende infatti ad assorbire l’umidità ambientale. Inoltre, per conservarlo intatto nelle sue proprietà, andrebbe sottratto alla luce diretta.
Si tratta di un miele costituito da più del 30% di glucosio e poca acqua: per questa ragione, è un tipo di miele che cristallizza rapidamente. Per mantenerlo liquido, è necessario riscaldarlo e diluirlo leggermente, cambiandone in parte le caratteristiche.
Oltre agli zuccheri (glucosio, fruttosio, saccarosio), il questo miele contiene anche vitamine (A, del complesso B e C, ma solo se non pastorizzato) e minerali come zinco, ferro, manganese e magnesio (meno della melata e del miele di castagno).
Se grezzo, il miele di erba sulla, ha proprietà detossificanti per il fegato, diuretiche e lassative. Sono infatti assenti o presenti in maniera trascurabile sia proteine, che lipidi che fibre. Ma anche colesterolo e lattosio, glutine e istamina. Pertanto, può essere utilizzato da celiaci ed intolleranti al lattosio.
Essendo molto calorico (più di 300 kcal per 100 gr.), è sconsigliato ad obesi e diabetici, a chi è affetto dalla sindrome del colon irritabile, ai bambini al di sotto di 1 anno e a chi soffre di diarrea. Ma è un perfetto sostituto dello zucchero da tavola, nelle diete di persone sane, in quanto contiene circa il 30% in meno di glucidi.
Il rapporto tra fruttosio è glucosio è bilanciato e la presenza di glucosio è maggiore che nel miele di acacia, per questo, è più adatto agli sportivi. Altrettanto abbondante è la prolina, un amminoacido utile in fase di post-allenamento.
Rispetto al miele di acacia, ha un sapore ed un colore più delicati, con tracce fruttate; infatti è il più utilizzato nella preparazione dei torroni. Il suo gusto dolce è più bilanciato, pertanto ha un minor potere dolcificante. Per questo è adatto a bevande e infusi come camomilla e tè.
Rispetto al miele di sulla, il miele d’acacia risulta essere più nutriente. Infatti contiene un numero maggiore di vitamine, amminoacidi, fosforo, potassio e calcio. Inoltre, non cristallizza mai. Ha un colore ambrato ed un sapore più floreale e vanigliato.
Odore intenso, sapore persistente e colore ambrato, il miele di eucalipto si sposa meglio con formaggi stagionati quali il parmigiano reggiano ed il pecorino e con tè alla cannella ed infuso di zenzero.
Il suo potere balsamico lo rende un ottimo antibatterico, ma è utilizzato sia come antiossidante che espettorante; è pertanto ricco in flavonoidi e ha all’incirca le stesse calorie del miele ottenuto dalla sulla.
Questo tipo di miele viene prodotto soprattutto in Basilicata e in Abruzzo. Quello presente in commercio può contenere contaminazioni da pesticidi e metalli pesanti che non sono indicati sull’etichetta.
Se possibile, quindi, preferite mieli di qualità, non trattati con pesticidi chimici e raccolti in riserve naturali, quali il Parco delle Dolomiti Lucane e il Parco Regionale del Sirente Velino.
I prezzi si aggirano intorno 16 euro al kg (quindi la metà per 1 vasetto).
Ecco qualche esempio di offerta:
Questo miele può essere aggiunto a latte e creme spalmabili, a salse agrodolci a base di senape, e per la preparazione di gelati e semifreddi.
Ingredienti
Preparazione
Disponete la farina a fontana, al centro mettete il miele fuso e tutti gli altri ingredienti. Impastate. Formate dei filoncini e teneteli in forno fino a quando non si saranno dorati. Fate delle fette di 1 cm di spessore. Infornate di nuovo per circa 20 minuti.
Ingredienti
Preparazione
Tostate i semi di sesamo in padella, aggiungete il miele, lo zucchero e l’acqua e lasciate cuocere per 20 minuti. Versate il composto sulla carta da forno e livellatelo secondo lo spessore desiderato con una lama leggermente oliata. Create dei piccoli rettangoli regolari e lasciate raffreddare.
Ingredienti
Preparazione
Tagliate la polpa dell’anguria a triangoli e mettetela in un piatto. Preparate un’emulsione mescolando olio di noci, aceto balsamico e miele in una ciotolina. Sbriciolate la feta intorno alle fette di anguria, distribuite i pisellini a pioggia ed insaporite con l’emulsione. Decorate con i ciuffetti di rosmarino.
Infine, essendo un miele delicato, si abbina splendidamente a formaggi come ricotta e caprino.
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