Mirra, oro e incenso, i tre doni che, secondo la Bibbia, vennero portati a Gesù dai Re Magi. Questa gomma-resina naturale era dunque già conosciuta nell’Antichità e oggi è una componente di diversi prodotti medicinali. Nella nuova guida, scopriremo quali sono i suoi benefici ed utilizzi.
La mirra viene estratta da un albero o arbusto del genere Commiphera, tipici di Penisola arabica, Africa e del subcontinente indiano. Una di queste è la boswellia da cui si ricava l’incenso, mentre dalla Commiphera gileadensis si ottiene il cosiddetto ‘balsamo della Mecca’.
Si caratterizza per un odore particolarmente intenso e speziato: infatti l’origine della parola deriva dall’ebraico morr, la cui radice, mrr, significa ‘amaro’.
Gli antichi Egizi la utilizzavano per imbalsamare, mentre nella Bibbia se ne parla come olio sacro per le unzioni. In Grecia, aveva molteplici utilizzi: veniva mescolata col vino e per profumare i capelli.
È utilizzata da tempi antichissimi assieme alle altre resine naturali – quali benzoino, incenso, sandalo, canfora e guggul – per le fumigazioni degli ambienti, come antisettico e profumo.
La sua azione astringente, balsamica e cicatrizzante, l’ha resa per secoli un importante rimedio contro afte della bocca, ferite ed ulcerazioni della pelle. Ma è anche un conservante, che rallenta il processo di deperimento dei cibi.
È inoltre in grado di regolarizzare l’intestino e l’apparato digerente. Merito delle sue proprietà carminative, antibatteriche e disinfettanti, utili anche in caso di tosse e raffreddore, di infezioni bronchiali e alle gengive.
In Africa e nella Penisola arabica, la pasta di mirra è l’ingrediente delle maschere anti-age. Il suo olio essenziale, che la compone per il 40%, è invece particolarmente apprezzato per il trattamento di eczemi, dermatiti e micosi.
Recenti studi hanno confermato la sua capacità di fungere da potente analgesico. Una virtù dei sesquiterpeni, che la rendono indicata anche per lenire tonsilliti e dolori mestruali. Secondo la Medicina Ayurvedica, invece, è uno stimolante della tiroide.
Utile anche al fegato, è in grado di tenere sotto controllo il colesterolo e di contrastare la comparsa di foruncoli ed acne. Ma sembra essere ottima anche per i diabetici, in quanto è in grado di abbassare i livelli di glicogeno nel sangue.
Al giorno d’oggi, la mirra viene utilizzata soprattutto in campo farmaceutico e nell’industria profumiera. Viene raccolta a mano direttamente dal tronco che, alla fine dell’estate, appare ricoperto da piccole gocce gialle, che verranno, infine, seccate. Pertanto, è possibile trovarla sotto forma di tintura o come olio essenziale, in polvere o come unguento.
Fatene dei gargarismi con 3-4 gocce diluite in mezzo bicchiere d’acqua. Tenete il composto in bocca per almeno un minuto e ripetete l’operazione per 2 o 3 volte al giorno fino a completa guarigione.
Per offrire sollievo alla pelle irritata, potete creare un impacco fatto in casa con:
Preparazione. Con questa soluzione, imbevete delle garze sterili da stendere sulle zone interessate, tutti i giorni, fino alla scomparsa dei sintomi.
Per profumare gli ambienti, invece, disciogliete l’olio essenziale (all’incirca 1 goccia per metro quadro) in acqua calda, da versare nei deumidificatori dei termosifoni o nel bruciatore di essenze.
Le uniche controindicazioni conosciute all’uso della mirra, sono legate all’ipersensibilità ad una o a più sue componenti. Se ne sconsiglia l’uso in caso di gastrite e in gravidanza.
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