Mirror House: come ti mimetizzo un edificio nel parco che era prima coperto di graffiti
I graffiti sono spesso al centro di numerosi dibattiti: da un lato ci sono i sostenitori di quest’arte di strada, dall’altra si schierano pareri di dissenso per quella che viene considerata una forma di deturpamento del paesaggio. Non è raro che le amministrazioni comunali siano chiamate a ripulire i disegni, spesso ricoprendoli con della vernice anonima.

A Copenaghen invece gli architetti dello studio MRLP hanno recuperato un vecchio capanno di 140 mq, interamente ricoperto di graffiti, e l’hanno trasformato in una vera e propria opera d’arte.
Si chiama Mirror House perchè, da quanto chiarisce il nome, è completamente rivestita di specchi dall’effetto ottico deformante.
I lati più lunghi del padiglione sono ricoperti di listelli di legno trattati termicamente e persiane che favoriscono una ventilazione naturale. Di giorno le finestre e le porte nascoste nel legno si aprono e offrono servizi ai bambini che vengono in visita al parco.
Gli specchi sono posti sulla facciata e sono realizzati in acciaio inox. Il loro effetto deformante incuriosisce e attira i bambini durante i loro giochi e crea uno spazio riflettente in cui il parco sembra estendersi a dismisura. E’ come se la struttura interagisse con il contesto, creando una nuova dimensione sospesa fra il gioco e il reale e prendendo parte alla vita di chi viene a passeggiare fra gli alberi.
Questo è un esempio di come si possano recuperare edifici malridotti e dismessi conferendo loro una nuova identità, rivitalizzando un punto di ritrovo per grandi e piccini senza perdere di vista il rispetto per l’ambiente circostante.