Dall’incrocio tra il mandarino e il pompelmo, ecco il miyagawa! Un frutto antico che affonda le sue origini in Giappone, ma che da qualche anno viene coltivato anche in Italia, in particolare in Sicilia. Lo avete mai provato? Andiamo a conoscerlo meglio.
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Si tratta di un incrocio tra mandarino e pompelmo. La pianta è un albero non molto alto e con una bella chioma.
Chiamato mandarino Satsuma Miyagawa ha buccia sottile tra il verde acido e il giallo, e dimensioni simili a quelle del mandarino comune.
Il frutto è rotondo e leggermente schiacciato ai poli. Anche la polpa ricorda quella del mandarino ed è senza semi.
Rispetto agli agrumi più tradizionali e più noti, matura un po’ in anticipo, e viene usato soprattutto in cucina, per la preparazione di dolci, marmellate e mostarde.
Il Citrus unshiu (il suo nome scientifico) molto probabilmente ha origini cinesi, tuttavia, tracce della sua esistenza si registra in realtà in Giappone, Paese che, ad oggi, ne è il maggior produttore.
Molto diffuso anche in Cina, America, Sudafrica e India, negli ultimi anni si è cominciato a coltivarlo anche in Italia, in particolare in Calabria, Sicilia, Lazio e Basilicata.
Il suo punto di forza è la precocità della maturazione, che consente ai produttori di servire il mercato già a fine settembre, in anticipo rispetto ad arance e mandarini.
Il mandarino Satsuma Miyagawa è un agrume senza semi dal sapore dolciastro, ma con una nota acidula, nato dall’incrocio tra un pompelmo e il mandarino. Questa primizia matura sugli alberi da settembre a ottobre.
Viene spesso erroneamente confuso con il mapo, ma si tratta di due frutti ben distinti, anche se molto simili esternamente.
Il mapo, infatti, a differenza dall’agrume ibrido giapponese, ricorda molto di più il pompelmo sia in termini di sapore che sotto il profilo nutrizionale.
È un agrume molto precoce: viene raccolto a fine settembre e questo consente di trovarlo sui banchi del mercato un po’ prima rispetto ai più comuni agrumi.
Ma vediamo come si presenta:
Un frutto apporta 45 calorie così suddivise:
Le proprietà sono comuni a quelle di tutti gli altri agrumi. È quindi ricco di vitamina C, potassio, calcio e fosforo.
Difende l’organismo nei mesi più freddi, ed è anche un ottimo alleato contro l’insonnia perché contribuisce a distendere il sistema nervoso.
Contiene inoltre numerosi flavonoidi, ottimi antagonisti di tutti i disturbi dovuti a stress ossidativo, come infiammazioni croniche, invecchiamento precoce dato da radicali liberi e varie forme tumorali (colon retto, esofago, stomaco).
Oltre ai flavonoidi, si riscontrano alcuni amminoacidi essenziali, terpeni, acido fenolico e carotenoidi, specie il betacarotene.
Nella medicina tradizionale orientale è considerato uno dei migliori rimedi nei casi di rischio di infarto, diabete mellito e patologie di origine ossidativa resistenti ai farmaci.
In Corea, è l’agrume più consumato, impiegato per ristabilire la circolazione sanguigna e la salute dei bronchi, soprattutto in presenza di forme asmatiche.
Date le sue proprietà, riassumiamo quindi i benefici che un consumo regolare può apportare:
La sua coltivazione è documentata da più di 500 anni e, attualmente, se ne conoscono più di 200 varietà: alcune più rotondeggianti, altre più oblunghe, alcune con buccia verde, altre gialla, altre arancione…
Essendo un frutto facilmente trasportabile, il satsuma è uno degli agrumi più commerciali e anche in Italia, nonostante il mercato sia saturo di agrumi nostrani, sta prendendo sempre più piede.
Generalmente consumato fresco, come primizia, quando ancora non sono disponibili gli altri agrumi, è spesso utilizzato anche in cucina per ricette dolci, come marmellate, torte alla frutta, plumcake e rinfrescanti sorbetti.
Si abbina con successo a piatti a base di crostacei, anche crudi.
Acquistatelo solo durante il suo periodo ottimale di raccolta, e quindi fino a metà ottobre circa, non oltre. Controllate sempre la buccia che deve essere priva di ammaccature.
Una volta a casa, si conserva in frigorifero per massimo 10 giorni e a temperatura ambiente solo 2-3 giorni.
Se oltre a gustarlo fresco come frutto a colazione o a merenda, volete cimentarvi in qualche preparazione, ecco un paio di ricette da provare.
Ingredienti per fare 1 vasetto di marmellata:
Preparazione. Lavate e sbucciate i mandarini, quindi tagliateli a pezzettini. Tagliate la buccia a strisce.
In una padella scaldate un po’ di zucchero e aggiungete polpa e buccia. Cuocete per almeno 50 minuti, aggiungendo poca acqua e zucchero. Quando il composto sarà liscio e compatto, trasferite la marmellata in una padella pulita.
Aggiungete il resto dell’acqua e dello zucchero (se è rimasto), mescolate a fiamma bassa. Aggiungete l’agar agar e incorporate bene. Una volta sciolto, cuocete ancora qualche minuto e poi trasferite la marmellata in un recipiente di vetro e fatela raffreddare. Conservate in frigorifero.
Ingredienti per un soffice plumcake:
Preparazione. Montate le uova con lo zucchero finchè non sono spumose e chiare. Aggiungete l’olio, il succo e la buccia dei mandarini, quindi mescolate delicatamente e versate a pioggia la farina setacciata con il lievito. Trasferite il composto in uno stampo da plumcake, imburrato ed infarinato. Cuocere in forno già caldo per 40 minuti circa. Sfornate e spolverizzate con zucchero a velo.
La buccia del miyagawa è ricca di oli essenziali. In Cina, e in Oriente in genere, viene fatta essiccare per poi essere utilizzata nell’ambito della medicina popolare e nella cucina locale.
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