Ambiente

Negli USA chi ama vivere in città è di Sinistra. E in Italia?

L’ideologia politica in America si riconosce anche quando si decidere dove andare ad abitare: sembrerebbe che chi ama vivere in città sia un Democratico (ovvero una persona Liberal che sta a Sinistra), mentre i Conservatori, ovvero i Repubblicani (coloro che stanno a Destra, per intenderci) preferiscono i sobborghi e le piccole città, con maggiori spazi e rassicurante tranquillità.
E lo stesso discorso si può traslare sulla scelta dei mezzi di trasporto: negli USA la Destra ama le auto e la Sinistra i pedoni!

Negli USA chi ama vivere in città è di Sinistra. E in Italia?

In effetti, da uno studio del Pew Research Center, è emerso che gli Stati Uniti sono letteralmente divisi a metà: chi abita in case più larghe e più spaziose, adatte a famiglie numerose, ha sicuramente a che fare con le piccole cittadine, dove i negozi e gli altri servizi sono a distanza di auto. E ben il 75% dei Conservatori americani ha risposto che preferisce questo tipo di vita.

Discorso opposto per i Democratici. Tendenzialmente giovani, vivono in piccoli appartamenti perché preferiscono i grandi agglomerati urbani, dove è più facile e conveniente spostarsi a piedi o con i mezzi pubblici, e dove l’auto non è centrale nella vita quotidiana perché servizi e negozi sono a portata di mano.

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Oltre ad un discorso culturale, spesso la scelta di vivere in città grandi o piccoli centri urbani, è anche originato dallo status sociale: i neri, le minoranze etniche e gli immigrati tendono ad ammassarsi nelle periferie di grandi centri urbani, e spesso sono di sinistra. In passato, poiché non apprtenevano alla maggioranza dei bianchi, erano vittime di discriminazione, almeno negli anni Cinquanta (e oltre), e spesso poveri.

Fin da allora si forma l’opinione nei ceti più abbienti e bianchi che vivere in periferia o in sobborghi residenziali,significasse avere più spazio, più tranquillità e più soldi.

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Negli USA chi ama vivere nei sobborghi è di Destra.

Sarà per questo che secoli di dominio bianco hanno portato gli statunitensi ad associare la densità, e quindi la vivibilità degli spazi, con una questione di diversità razziale?

Anche se gli Stati Uniti non hanno una vera e propria presenza ambientalista (storica e politica, s’intende), è dei Democratici la tipica attitudine a proteggere e a prendersi cura dell’ambiente. Se poi ci mettiamo che, tecnicamente, sono gli appartamenti ad essere più efficienti dal punto di vista energetico, rispetto alla classica villetta americana dei sobborghi, che lo spostarsi poco in auto, o meglio ancora, a piedi è decisamente sostenibile, ecco che possiamo affernare non solo che ‘chi ama vivere in città è di Sinistra’ ma anche che ha uno stile di vita più eco-sostenibile.

I conglomerati urbani più densamente popolati sono anche quelli che condividono un’idea di comunità: marciapiedi, negozi, caffé è e parchi urbani sono i punti di ritrovo di più persone, di ceti sociali ed etnie differenti. Se è proprio di chi stà politicamente a Sinistra, dar valore alla diversità, alla varietà ed all’integrazione, e se è quindi per loro importante l’interazione tra persone varie e differenti, allora una grande metropoli come New York è sicuramente l’ideale, anche per queste ragioni.

Inoltre, i Democratici tendono ad avere un’educazione scolare superiore alla media, sono più giovani e dunque anche maggiormente predisposti al melting pot della vita di  grandi città.

I Conservatori spesso sono più abbienti, hanno a disposizione più potere d’acquisto e spesso sono già adulti, con famiglia a carico, quindi hanno necessità di case più grandi, sono più orientati a questioni legate alla sicurezza, all’educazione dei figli e alla tranquillità, e meno propensi a mischiarsi con chi è diverso per censo e per etnia, e non condivide il loro stile di vita. Quindi, negli USA, la scelta di vivere in un sobborgo o in una piccola città è legato anche all’essere un Repubblicano!

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Negli USA chi ama vivere in città è di Sinistra.

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Questo sembrerebbe essere il quadro negli Stati Uniti. dove vivere in un’ambiente in cui tutto è a portata di mano, dove i luoghi di ritrovo siano facilmente raggiungibili dai mezzi pubblici piace a chi è Democratico, mentre le periferie e le cittadine sono percepite più sicure e costose, e piacciono di più ai Repubblicani.

E qui in Italia? Sembrerebbe l’opposto.

I nostri centri storici, specialmente nelle due più grandi città, Roma e Milano, sono economicamente (e anche automobilisticamente) off limit per qualsiasi cittadino che guadagni nella media, ma non sapremmo dire se questa sia più una scelta di Destra anziché di Sinistra. Probabilmente, pensando a quello che è il residuato storico di queste due posizini politiche, gli appartamenti lussuosi del centro dovrebbero appartenere tendenzialmente a sostenitori di Destra; ma sono anche molti gli ‘intellettuali di Sinistra’ e i politici di Sinistra, che occupano i salotti più prestigiosi dei centri urbani.

Le periferie, caratterizzate in partenza da conglomerati urbani e palazzotti risalenti alla ricostruzione degli anni ’60 e ’70, sono tipiche dello sviluppo socialista che ha influenzato il nostro Paese; inoltre fuori dall’area urbana le case costano meno, il che le rende disponibili anche agli studenti e alle coppie più giovani.

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In ultima battuta, preferire l’auto o i mezzi pubblici (e dunque le proprie gambe), è sicuramente un discorso culturale e prima ancora sociale, ma non credo che qui, in Italia, se ne possa dare un netto schieramento, la pedonalizzazione delle aree centrali per preservarle dal traffico e proteggere l’ambiente (ed i monumenti e palazzi storici), è stata affidata a sindaci sia di Destra che di Sinistra.

Noi di Tuttogreen vorremmo che non ci fosse uno schieramento, né culturale né sociale, né tantomeno politico, perché l’ideale è poter scegliere la soluzione che più si confà al nostro futuro, e dunque, all’ambiente.
E voi che ne dite?

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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