Negli ultimi 20 anni scomparso il 60% delle farfalle: l’allarme dell’ISPRA
In un recente convegno organizzato a Como dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’Agenzia Ambientale Europea ha denunciato il fatto che, negli ultimi 20 anni, e’ scomparso il 60% delle farfalle, mentre un quarto degli insetti e’ a rischio estinzione.

Causa principale di questa strage è l’uso dei neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid e thiametoxam) usati come concianti e granulari su mais, colza, girasole e cotone. Se è vero che l’uso per essi è stato vietato ancora per due anni, è anche vero che vengono usati per tante altre colture.
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Si potrebbe spiegare così anche la moria delle api degli ultimi anni e i pericoli per un settore economico importante, quello dell’apicoltura, che in Italia vanta un patrimonio di 1.150.000 alveari (di cui il 10% allevati con metodo biologico) che rendono il nostro uno dei Paesi piu’ importanti per la produzione di miele nel vecchio continente.
L’apporto economico annuale di questa attivita’ al solo comparto agricolo e’ di circa 1.600 milioni di euro, con un contributo da parte di ogni singolo alveare di circa 1.240 euro.
Per tanto, oltre ad un gravissimo danno ambientale ed allo squilibrio causato agli ecosistemi nostrani, l’estinzione delle api provocherebbe un danno economico catastrofico a un settore già in affanno.
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