Da un po’ di giorni a questa parte la laguna più affascinante e visitata del Mondo, quella di Venezia, ha salutato un gradito ritorno che gli esperti fanno coincidere con una netta riduzione dell’inquinamento ambientale: quello dei fenicotteri rosa.
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La splendida notizia è stata accolta con gioia e soddisfazione dai veneziani, dall’amministrazione comunale e dalle associazioni ambientaliste impegnate nelle molteplici iniziative di salvaguardia ambientale e faunistica e che negli ultimi mesi hanno lavorato alacremente in tutte le isole della laguna.
Obiettivi principali: ricostruire gli habitat spazzati via dall’inquinamento fluviale e atmosferico, consentire il ripopolamento dei fenicotteri rosa e di altri uccelli migratori, garantire la tutela e l’equilibrio del meraviglioso, quanto fragile e vulnerabile, ecosistema lagunare e del Mare Adriatico.
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Le iniziative condotte a sostegno dell’ambiente lagunare veneziano sono state promosse nell’ambito del progetto Certosa Urban Park 2015 che ha consentito la ricostruzione e il recupero di un habitat naturale raro e quasi perduto come la ‘velme’, l’insieme di quelle aree spugnose che affiorano e scompaiono in base alle maree, fondamentali per la sopravvivenza di molte specie di pesci e di uccelli.
Già, perché la laguna di Venezia non è solo uno scrigno di bellezze architettoniche, artistiche e monumentali, ma anche un patrimonio inestimabile che trabocca di biodiversità e di una fauna avicola tra le più variegate d’Europa.
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Il fatto di aver registrato avvistamenti di 120 specie di uccelli e di diversi stormi di circa 6.000 limicoli tra cui piovanelli, fratini, chiurli maggiori, corrieri grossi, oltre ai tanto attesi fenicotteri rosa, è una vittoria che ripaga gli innumerevoli sforzi compiuti per salvare la laguna da un degrado ambientale divenuto negli ultimi tempi sempre più allarmante.
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