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Nella UE raddoppia l’uso di fonti energetiche rinnovabili
E’ una bella notizia: in Europa, secondo una recente ricerca Eurostat, negli ultimi dieci anni la produzione energetica da fonti rinnovabili è aumentato fino alla quota del 9%. Un raddoppio se si pensa che nel 1999 era ferma al 5,4%.
Questi dati sono stati resi pubblici per la Settimana Europea dell’Energia Sostenibile (11-15 aprile) e tracciano un quadro interessante su come siano mutati gli atteggiamenti nazionali per soddisfare al fabbisogno energetico dei 27 paesi dell’Unione Europea.
La più virtuosa è la Lettonia che si piazza prima con una quota elevata (36%) di fonti sostenibili, seguita dal Nord Europa e dal Portogallo (19%).
L’Italia ha sì diminuito l’uso del petrolio per produrre la propria energia scendendo dal 53% al 42,3% ma è ancora lontana dalle altre nazioni UE.

Per quanto riguarda il mix di fonti energetiche per tutti il petrolio resta quella più utilizzata con una media UE del 36,6%.
Il gas è salito dal 22% al 24%, mentre l’energia nucleare è stabile al 14% ed i combustibili solidi sono scesi dal 18% al 16%.
Le fonti rinnovabili (idro, eolico, biomasse, geotermica e solare) hanno invece aumentato la quota soprattutto nei paesi scandinavi e orientali.