Le ninfee sono piante acquatiche fra le più conosciute, visto che sono state rappresentate anche in celebri quadri di pittori famosi. Della famiglia delle Nymphaeaceae, ve sono molte specie e varietà, tra cui anche degli ibridi. In ogni caso, è sempre un fiore meraviglioso e romantico che galleggia sull’acqua poggiando sulle sue ampie foglie. Dimensioni e colori variano in base alla specie di appartenenza. I più classici sono bianchi e rosa, ma esistono anche esemplari dai fiori rossi, gialli, viola, blu e e azzurri.
Contenuti
Le ninfee sono piante acquatiche galleggianti che si sviluppano in laghetti, corsi d’acqua, stagni e zone palustri. Le foglie sono posate a filo d’acqua, mentre il fiore è la parte emergente. Le radici indici affonda totalmente.
Il fusto di queste piante ha la stessa lunghezza della profondità dell’acqua. Non presenta parti legnose ma particolari cavità per galleggiare. In cima, ci sono le foglie verde scuro che si distendono sulla superficie dell’acqua. Sono molto grandi, con un diametro compreso fra 25 e 30 cm. Ogni foglia è rivestita da un sottile strato di cera idrorepellente, mentre la pagine inferiore è strutturata in modo tale da consentire il galleggiamento.
Oltre che molto bella, la ninfea è una pianta che svolge funzioni utili: con la sua ombra, riduce la quantità di azoto contrastando così la diffusione di alghe; inoltre, funge da riparo per animali acquatici quali pesci, rane, rospi e girini.
Ci sono molte varietà di ninfee e circa 65 specie, ognuna caratterizzata da dimensioni e colori propri.
In generale è possibile fare una macro distinzione tra 2 tipologie di ninfee.
Facili da coltivare anche da noi, riescono a sopportare temperature estreme sia in inverno che in estate. Eccone alcune varietà:
Provenienti dalla zona tropico-equatoriale, hanno fiori molto grandi e in tonalità cromatiche che non sono presenti nella varietà rustica. Alcune fioriscono di giorno ed altre invece di notte. Sotto i 10° C non riescono a sopravvivere. Ricordiamo, ad esempio:
Negli anni, alcuni ibridatori hanno reato varietà molto particolari ottenute da vari incroci. Ecco i più famosi.
Spesso, la ninfea viene confusa col fiore di loto. Pur essendo entrambe piante acquatiche, in realtà, si tratta di due fiori ben distinti. Vediamo le principali differenze.
Alcuni lo chiamano “giglio d’acqua”.
I fiori della ninfea sono unici: sono infatti costituiti da grandi fiori singoli che emergono dall’acqua circondati da una base fatta di foglie. Il colore varia a seconda della varietà; se ne trovano bianchi, rosa, gialli, rossi, viola, blu, azzurri e bordeaux. Quasi tutti emettono piacevoli profumazioni e si aprono di giorno, per poi richiudersi la sera. Seguendo i ritmi del sorgere e del calar del sole.
La fioritura avviene a primavera inoltrata, verso maggio, ma poi prosegue fino in autunno (settembre/ottobre). A seconda della varietà, i fiori presentano dimensioni e colori differenti. Ce ne sono sia di molto piccoli che grandi . Per quanto riguarda i colori, le tinte più diffuse sono il bianco, il rosa chiaro, il giallo, il fucsia, il rosso, il salmone ed anche alcune varietà blu.
Ogni fiore, singolo, si apre a pelo d’acqua e dura pochi giorni. Si apre la mattina per poi chiudersi la sera.
La coltivazione varia a seconda della specie.
Come già anticipato, le varietà rustiche sono poco esigenti in quanto vivono anche nelle zone con climi temperati e freddi; mentre quelle tropicali prediligono i luoghi dal clima caldo, e dove le temperature non scendono mai al di sotto dei 10°C.
Ecco comunque alcuni consigli generici validi per questo tipo di pianta.
In base alla specie e alle diverse varietà, queste piante possono essere coltivate in vaso oppure in un laghetto. A fine ottobre, le varietà tropicali vanno ritirate al chiuso, in un ambiente dove la temperatura non vada mai al di sotto dei 10°C.
Le varietà più grandi necessitano di vasche o bacini d’acqua molto grandi. Per la coltivazione in acqua, utilizzare un cestello forato e terra di campo, da mescolare, al bisogno, con del terriccio, se fosse troppo argillosa. Riempire quindi il cestello con il rizoma ottenuto dalla divisione e, dopo averlo interrato, ricoprire con uno strato di ghiaietto di circa 2 cm.
A questo punto, posizionare le ninfee nello stagno o nello specchio d’acqua, prediligendo la parte più profonda del laghetto. In media, la profondità ottimale è compresa fra 50 e 80 cm. Alcune varietà fra le più vigorose possono sopportare anche 1,5 m di profondità.
Per assicurarsi una ricca ed abbondante fioritura, l’esposizione deve essere in pieno sole. All’ombra, infatti, queste piante tendono a fiorire poco o addirittura a non fiorire affatto.
Essendo una pianta che si sviluppa molto rapidamente, di solito, si consiglia l’utilizzo di vasi abbastanza grandi. Infatti, più grandi e profondi sono i contenitori, e più la pianta diventa grande e vigorosa. In ogni caso, le dimensioni del vaso dipendono principalmente dalla varietà da coltivare. Di norma, per le varietà più piccole, si consiglia ‘utilizzo di vasi aventi 10 cm circa di profondità, mentre per le varietà più grandi, è bene optare per contenitori profondi dai 30 ai 100 cm.
I vasi ideali per le ninfee sono i cesti microforati che permettono alle radici di fuoriuscire, andando così ad assorbire i nutrienti sciolti nell’acqua.
In generale, utilizzare comune terra di campo ben sciolta. Evitare invece compost, torba e terricci leggeri in quanto tenderebbero a fuoriuscire, andando a sporcare l’acqua.
Come già detto, si tratta di piante poco esigenti in termini di cure e mantenimento. La cosa più importante è ripararle dal freddo. Anche se le specie rustiche sono in grado di sopportare anche le temperature più rigide, per evitare che dissecchino per il gelo, si consiglia di creare un laghetto molto profondo che impedisce il deposito del gelo sul fondo.
Le specie tropicali, invece, come già accennato in precedenza, vanno trasferite in luoghi chiusi e riparati, come una veranda, meglio se esposta al sole diretto.
In inverno, una volta ogni 2 settimane, cambiare l’acqua del contenitore, e rimuovere le foglie secche, morte, ingiallite o rovinate. Le foglie vanno rimosse con delicatezza, cercando di lasciare intatta l’attaccatura.
Nel mese di settembre occorre provvedere con la concimazione, utilizzando del terriccio costituito da sabbia o ghiaia e concime organico maturo.
Si capisce che le ninfee hanno bisogno di sostanze nutritive perché presentano foglie piccole e pochi fiori. Il periodo ideale per la concimazione è la primavera.
Se le piante si trovano in un laghetto con pesci, di solito non è necessario procedere con la concimazione in quanto gli escrementi degli stessi pesci sono utili allo scopo.
Il rinvaso può essere effettuato in qualsiasi periodo dell’anno. Più il vaso è largo e profondo, e più la pianta avrà spazio dove crescere, senza quindi aver bisogno di manutenzioni troppo frequenti.
Se invece il contenitore in cui si è piantata la pianta è piuttosto piccolo, tener conto che il rinvaso va eseguito, di media, ogni 2-3 anni, utilizzando un contenitore più grande del precedente e nuova terra.
Si capisce che è necessario procedere col rinvaso quando le foglie sono molto piccole e le fioriture sempre meno abbondanti.
A seconda del luogo, lo sviluppo ha luogo nei mesi di aprile/maggio, e comunque coi primi caldi. Crescita e fioritura proseguono poi fino a settembre/ottobre.
La fine di aprile è il momento ideale per mettere i bulbi nel laghetto, dentro ad un vaso, ad appena 5 cm sotto la superficie dell’acqua.
Indicativamente, in un laghetto di 12 mq stanno bene 5 ninfee.
Sono piante annuali che durano solo 1 anno di vita e poi muoiono.
Vari sono i significati attribuiti a questo meraviglioso fiore: candore, purezza e amore platonico.
Nella mitologia greca simboleggia anche l’amore non corrisposto.
Gli Egizi spesso utilizzavano questo soggetto per decorare le pareti delle tombe dei faraoni affinché i defunti potessero ammirarne la bellezza in eterno.
Infine, nelle culture asiatiche ed orientali, rappresenta l’alba e il sorgere del sole.
Il metodo migliore per la propagazione è la divisione in cespi, una sorta di moltiplicazione per talea che sfrutta le radici della pianta. Le ninfee vanno tolte dall’acqua. Quindi vanno lavate le sue radici e tagliati i germogli che si sono formati ai lati della radice.
I principali nemici delle ninfee sono gli afidi, che succhiano la linfa dalle foglie e dai fiori.
Inoltre, se nel laghetto o nello stagno dove ci sono le piante vivono anche le carpe koi, queste possono dissotterrare il rizoma. Per scongiurare questo pericolo, sistemare sopra la terra uno strato di ghiaia molto sottile (circa 1 cm).
Per la loro bellezza, le ninfee sono state prese come soggetto per molte opere artistiche. Famosissime in tal senso sono le ninfee di Monet. Il rinomato pittore, maestro dell’impressionismo, riprodusse questi fiori, presenti nel giardino della sua casa a Giverny, in più momenti della giornata studiando, osservando e sperimentando tutte le possibili cromie e i vari giochi di luce.
Attualmente, queste celebri tele di Monet possono essere ammirate al Museo dell’Orangerie des Tuileries. Molte altre tele di dimensioni minori, dove sono sempre rappresentanti questi fiori, si trovano in vari musei del mondo.
A proposito di piante e giardino, eccovi altri approfondimenti molto utili da leggere:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.