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Nuova legge UE sulle sperimentazioni sugli animali: luci e ombre

La sperimentazione sugli animali fa ancora discutere. Basti pensare a due casi recenti che hanno scatenato polemiche nel nostro paese e in tutto il mondo per i trattamenti crudeli riservati agli animali, ovvero ai presunti rastrellamenti di cani randagi in Ucraina in occasione di Euro 2012 o anche al famigerato Green Hill, soprannominato ”lager” per le atrocità commesse sui cani, sequestrato di recente (LEGGI ARTICOLO).

Nuova legge UE sulle sperimentazioni sugli animali: luci e ombre

La discussione si fa però più stringente sulla normativa recentemente emanata dalla UE sulle sperimentazioni e la ricerca che usano gli animali come cavie da laboratorio. Luci e ombre, per i trattamenti stressanti e dolorosi riservati agli animali, sembrano non diminuire anche alla notizia che la recente normativa europea riempirebbe dei vuoti normativi lasciati, in campo di sperimentazione animale, da molti paesi europei.

I numeri degli animali destinati alla ricerca e alla sperimentazione sono alti: si parla di 12 milioni in Europa e 900 mila solo in Italia.

Così, la nuova normativa europea che sarà in vigore da Gennaio 2013 e dovrà essere adeguata alle leggi dei diversi paesi europei entro 24 mesi, potrebbe portare a nuovi scontri e polemiche tra le due fazioni principali che lottano da sempre in opposizione: gli animalisti da una parte e i sostenitori della ricerca sugli animali dall’altra.

Luci e ombre perchè, in realtà, le sfumature sono quasi d’”obbligo” su questo controverso argomento che continua a fare parlare anche ad un paio d’anni di distanza dalla prima emanazione della direttiva europea. Pare infatti che le promesse della direttiva UE di maggiori controlli che precedono le sperimentazioni, dell’impegno a creare nuovi laboratori specializzati sulla ricerca di metodi di sperimentazione alternativi e la limitazione della pratica sperimentale animale per i soli scopi scientifici, non servano a placare l’eterna contrapposizione tra i due gruppi.

Nonostante infatti la commissione europea sulle sperimentazioni scientifiche sugli animali cerchi di promuovere la cosiddetta regola delle 3R – che starebbero per Reduction, Replacement e Refinement – insieme ad un orientamento che sostiene trattamenti più “umani” per le cavie da laboratorio, l’opposizione degli animalisti rimane forte. Luci e ombre costellano anche i numerosi casi in deroga all’attuale normativa italiana risalente al 2001. Infatti nonostante il divieto a utilizzare come cavie di laboratorio scimmie antropomorfe, come ornagutan e scimpanzé, ci sarebbero ancora molti casi in deroga (circa il 20%) che riescono a driblare i controlli legislativi.

Le luci della normativa, d’altro canto, come il contrasto all’uso degli animali nella sperimentazione di settori industriali come quello bellico, cosmetico o tessile, sono senz’altro positivi ma non sembrano ancora soddisfare completamente le organizzazioni animaliste, come lo stesso Eurogroup for Animals.

Non resta che aspettare l’effettiva legge nazionale di recepimento senza attendersi, però, che le luci, le ombre e le sfumature sull’argomento vengano pienamente risolte.

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