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Nuovo progetto Fao per la tutela delle Foreste Mediterranee

Una nuova partnership, siglata dalla FAO e da un totale di altre dodici istituzioni e organizzazioni, è stata lanciata con lo scopo di salvaguardare e tutelare le foreste del bacino mediterraneo e di apportare un valido supporto alle sfide che queste devono prepararsi ad affrontare nei prossimi anni.

Nuovo progetto Fao per la tutela delle Foreste Mediterranee

Il progetto si inserisce nel contesto dell’Anno Internazionale delle Foreste e prevede la creazione di politiche e di investimenti volti a far fronte alle emergenze e ai cambiamenti climatici ed ambientali ai quali le foreste sono sottoposte.

Negli ultimi anni, infatti, le foreste del Mediterraneo meridionale hanno dovuto affrontare un crescente numero di problematiche e pericoli legate principalmente ai repentini cambiamenti climatici del globo. Fattori quali il riscaldamento globale, cambiamento climatico ma pure più direttamente legati all’azione dell’uomo, vale a dire espansione urbana, crescita del turismo e sviluppo agricolo stanno seriamente minacciando le foreste di paesi quali Libia, Marocco, Tunisia e Turchia.
La minaccia non riguarda solamente l’aspetto naturale e ambientale ma è strettamente legata all’economia e alla vita umana.

Le foreste oggigiorno rappresentano molto di più di un semplice aggregato di piante; esse sono direttamente coinvolte in numerosi aspetti delle nostra vita e la loro salvaguardia si tramuta, per una sorta di proprietà transitiva, nella salvaguardia di noi stessi. Il ridursi delle aree forestali comporta non solamente una riduzione in termini di superficie , me la grave perdita di una biodiversità che contribuisce notevolmente al funzionamento del pianeta e della terra nella quale viviamo: minori aree forestali significano un considerevole aumento della durata e della frequenza delle siccità nonché delle ondate di caldo.

Il ritirarsi delle foreste comporta la perdita di specie animali preziose al bilanciamento dell’ecosistema pianeta. Si tratta di considerare come conseguenza principale una maggiore scarsità d’acqua, problema che giorno dopo giorno sembra crescere senza sosta. L’aumento delle temperature insieme con la riduzione delle aree boschive e di conseguenza della carenza d’acqua contribuisce ad innalzare la frequenza di incendi distruttivi, creando così una sorta di circolo vizioso dagli esiti decisamente negativi.

Tutto ciò non è un problema di carattere semplicemente ecologico ma si ripercuote nelle nostre vite anche in termini economici: le foreste, infatti, forniscono una varietà di prodotti notevoli, prodotti quali il legname, sughero, mangime per bestiame, prodotti che si integrano nel tessuto sociale ed economico di molte società rurali e che contribuiscono al loro sostentamento sia commerciale sia alimentare.
La perdita delle foreste rappresenta un danno economico di grandi dimensioni: si parla infatti di valori intorno al miliardo di euro ogni anno.

Questo nuova partnership, sostenuta dalla FAO, l’organizzazione mondiale per l’alimentazione e per l’agricoltura il cui scopo e la tutela e il miglioramento delle condizioni economico alimentari delle popolazioni rurali, si presenta come un punto fermo, un argine capace forse di contenere l’attuale deriva delle aree forestali del Mediterraneo Meridionale:

  • un progetto che non significa solamente proteggere e mantenere l’ambiente, bensì tutelare le popolazioni locali e garantire ad esse la possibilità e l’opportunità di poter organizzare il proprio sviluppo economico e sociale.

La tutela dell’ambiente non è una nicchia per pochi attivisti, ma è una faccenda che riguarda tutti noi dal momento che le nostre vite, sociali, lavorative economiche si svolgono inevitabilmente all’interno di quello spazio chiamato ambiente e la tutela di esso è semplicemente la tutela di noi stessi.

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