Olivastro è un termine che sentiamo nel linguaggio comune per indicare una persona di un colorito un pò scuro, tipicamente meridionale, quel tono di pelle che facilmente si abbronza e resiste al sole. Ma olivastro è prima di tutto un arbusto selvatico della stessa famiglia dei preziosi ulivi. Fa parte della macchia mediterranea, dove cresce con facilità grazie al clima mite, e viene spesso coltivato a solo scopo ornamentale nei giardini pubblici e privati perché è resistente e di facile manutenzione. L’olivastro è anche una pianta idonea alla coltivazione a bonsai.
Non solo arbusto selvatico, dai frutti dell’olivastro si può estrarre un olio simile all’Evo, dalle ottime proprietà organolettiche, dal sapore un pò forte ma che bene si presta alla cucina italiana.
Scopriamo quali sono le caratteristiche botaniche di questa pianta, come si coltiva e a cosa serve l’olivastro.
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Olivastro è un olivo selvatico appartenente alla famiglia delle Oleaceae del genere delle Olea europaea sylvestris, un albero simile all’ulivo. Tipico arbusto della macchia mediterranea, è anche chiamato olivo selvatico.
L’olivo selvatico è molto diffuso nelle nostre regioni del Sud con particolare diffusione in Sardegna. Questo arbusto è comunque molto legato alla tradizione e storia delle popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo.
Si tratta di una pianta spesso presente nei giardini in aree temperate e miti dove cresce senza troppa manutenzione, resiste tutto l’inverno ed è bella dal punto di vista ornamentale. Adatto anche per creare siepi.
Questo olivo selvatico, così come altri ulivi, si presta benissimo all’arte del bonsai, con il suo tronco ricurvo e le foglioline verde salvia, ha un portamento eretto e fascino incontrastato.
Il legno che si ricava da questa pianta è un legno compatto, durevole che molto viene apprezzato nel settore falegnameria per la realizzazione in particolare di oggetti di artigianato.
L’olivastro cresce come pianta spontanea nelle boscaglie della macchia mediterranea, insieme ad altri arbusti tipici come il ginepro, il leccio o l’elicriso.
E’ una pianta a lenta crescita e molto longeva che, nel suo habitat naturale, arriva a vivere anche 2000 anni. L’olivastro è molto importante anche perché è un albero dalla notevole capacità pollinifera che sostiene dunque la vita di api e insetti.
Vediamo come appare questo albero:
I frutti, le olive, vengono utilizzate per produrre un tipo di olio biologico che viene utilizzato nella produzione di olio alimentare.
L’olivastro è un albero tipico della macchia mediterranea che cresce bene nelle boscaglie costiere ad un altitudine compresa tra gli 0 e 800 metri sul livello del mare.
In Italia si trova facilmente lungo le coste del Sud e nelle isole in particolare modo in Sardegna.
L’olivastro può essere coltivato nel giardino di casa o in area verde pubblica con facilità senza particolare attenzione e cura.
Si possono realizzare anche delle siepi divisorie piantando questi alberi vicini.
Si può inoltre piantare anche in terreni declivi e nelle scarpate perché il suo apparato radicale vanta la capacità di consolidare i terreni franosi e cedevoli.
L’olivo selvatico è un arbusto che bene si adatta al clima del Mediterraneo: non teme il vento anche salmastro, non teme la siccità e il caldo però soffre al freddo soprattutto se la temperatura scende sotto lo zero.
L’olivastro si riproduce in natura attraverso i suoi semi. Per la riproduzione controllata si consiglia di utilizzare la tecnica per talea.
La riproduzione per talea si può eseguire in due periodi dell’anno:
Per questa tecnica si prelevano talee dai rami apicali ricoperti di foglie.
Le talee vengono poi porre in un terriccio di buona qualità con base in perlite e possibilmente addizionato di ormone radicante per talee
La talea viene tenuta nel vaso per circa un anno. Quindi si può provvedere alla messa in dimora nel giardino o anche in un vaso molto grande: va ricordato infatti che questo arbusto ha forti e lunghe radici.
L’olivastro è abituato in natura a periodi di siccità quindi è una pianta resistente che riesce a stare anche per lunghi periodi senza acqua.
Nel caso di coltivazione in giardino si consiglia di trattarla come una pianta da frutto e quindi annaffiarla ogni volta che il terreno è secco.
In questo modo l’olivastro crescerà più sano e più velocemente.
L’olivastro non ha bisogno di potature frequenti come l’ulivo. Necessaria però ai fini estetici.
L’olivastro è bellissimo coltivato seguendo l’arte bonsai perché il risultato è ammirevole e inoltre si presta bene a questo tipo di coltivazione perché è un albero resistente.
Per coltivare a bonsai l’olivo selvatico si consiglia di procedere come segue:
Tra le malattie più comuni di cui può soffrire un olivastro, che sono tutte malattie comuni anche all’ulivo:
Mentre tra i parassiti:
Questa pianta selvatica era diffusa già tra i popoli Greci e Romani che utilizzavano le suo olive per produrre un olio che aveva per lo più scopi medicinali o religiosi.
Oggi questa pianta è utilizzata soprattutto in Sardegna dove vengono prodotti degli eccellenti olii di olivastro, dalle ottime proprietà organolettiche.
L’olivastro svolge inoltre una importante ruolo di ‘colonizzatrice nelle formazioni forestali della macchia mediterranea’. Ciò vuol dire che è un albero contribuisce a ricostruire rapidamente la copertura vegetale originaria, fattore molto importante ad esempio nel Sud Italia dove incendi boschivi tendono a far sparire intere aree a macchia mediterranea.
Ai fini forestali l’olivastro è utilizzato nelle opere di rimboschimento.
L’olio prodotto per scopo alimentare dalle olive selvatiche è molto simile per caratteristiche e proprietà all’olio extravergine di oliva.
Si tratta infatti di un olio ricco di:
Sono i polifenoli a conferire all’olio di olivastro il sapore un po’ amarognolo e pungente
L’olio di olivastro, come altri oli di oliva, all’interno di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano, può
L’olio di olivastro è perfetto in cucina per condire insalate e verdure a crudo. Il suo sapore è deciso e a crudo può fare la differenza su un piatto.
Utilizzare per uso alimentare 3- 5 cucchiai di olio al giorno è un ottimo aiuto per le arterie, cuore e cervello grazia all’azione antiossidante naturale.
In cucina se ne consiglia l’uso anche per friggere.
Il legno ricavato dalla pianta di olivastro è un ottimo legno usato soprattutto nell’artigianato per creare oggetti e anche per realizzare le sculture.
Si presta all’impiego in falegnameria perché è un legno che resiste bene agli incendi, è compatto e duro.
Legno resistente spesso utilizzato anche per listoni per la pavimentazione.
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