ONU e Banca Mondiale puntano sulle rinnovabili al posto del nucleare e stanziano un mega budget
No al nucleare, sì agli incentivi per supportare lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. È questa, in sintesi, l’intenzione espressa dalla Banca Mondiale e dai rappresentanti delle Nazioni Unite che hanno approvato un ambizioso piano energetico basato su un massiccio incremento degli incentivi stanziati a favore delle rinnovabili.

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Il piano punta ad assicurare a tutta la popolazione mondiale l’accesso all’energia elettrica entro il 2030 ma senza fare ricorso al nucleare. ‘Noi non facciamo energia nucleare’ – ha annunciato in maniera lapidaria il presidente dell’Istituto di Credito mondiale, Jim Yong Kim, sottolineando ancora una volta che gli sforzi per raddoppiare l’efficienza energetica e la quota di energia rinnovabile entro la data prestabilita saranno massimi.
E in effetti è in arrivo una pioggia di finanziamenti che renderanno tali sforzi ancora più efficaci: si parla di un mega budget tra i 600 e gli 800 miliardi di dollari destinati al potenziamento delle nuove forme di energia e alla conseguente riduzione del deficit energetico accumulato in molti paesi del Pianeta dove solo il 10% della popolazione ha accesso all’elettricità.
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Lo slogan scelto per questa campagna è ìSustainable Energy for All’ (‘energia sostenibile per tutti’), già lanciato nel 2011, oggi più che mai scandito a gran voce dai potenti del Mondo che chiedono maggiori sforzi ai paesi produttori, collaborazione e supporto ai Governi e l’adozione di politiche globali più stringenti in termini di risparmio energetico e incentivazioni fiscali, accompagnati da un progressivo abbandono delle sovvenzioni ai combustibili fossili.
“Il finanziamento è la chiave per raggiungere questi obiettivi” – ha precisato il presidente della Banca Mondiale – “e per realizzare i nostri propositi dobbiamo muoverci innanzitutto nei Paesi in cui l’intervento è più urgente. In alcuni di essi, solo 1 persona su 10 ha accesso all’elettricità. E ‘tempo di cambiare”.
Logico che sia così: le rinnovabili, infatti, non vengono sviluppate in modo che fra qualche anno possano essere una valida risorsa per sostituire le fossili ma vengono utilizzate come foglia di fico per coprire immonde speculazioni che, ad esempio in italia, costeranno ben più di 240 miliardi di € nei prossimi vent’anni (i nostri figli sono già indebitati di fatto nei confronti delle finanziarie che hanno investito lì).