Milano è stata tra le prime città in Italia ad adottare l’idea dell’orto diffuso: un’idea presa in considerazione da diverse associazioni e comuni cittadini come attività praticabile, con l’obiettivo di stimolare un nuovo civismo, la riscoperta di una cultura naturalistica e di riconquistarsi una città sempre più ferocemente divorata dal cemento. Un tema, quello dell’orto diffuso, sempre caldo anche ai Lunedi Sostenibili milanesi, dove una volta al mese ci si incontra per fare il punto su temi legati alla sostenibilità in ottica locale.
Anche la sempre più diffusa cultura della qualità del cibo sviluppatasi negli ultimi anni ha portato a raddoppiare la richiesta degli orti da impegnare nel tempo libero, dove avere un rapporto più stretto con la natura ed i suoi prodotti.
Le famiglie e i pensionati risparmiano sugli acquisti, in orari diversi e per diverse funzioni, possono fruire delle aree preposte alla coltivazione.
A Milano ci sono alcuni visionari e imprenditori (tra cui Claudio Cristofani, architetto e gestore di 130 orti) che hanno fatto degli orti-giardini una vera e propria attività. Cristofani è il deus ex machina di un progetto in Via Chiodi a Milano, dove vengono affittati al costo di 360 euro l’anno IVA compresa per 75 mq di orto urbano a chi lo voglia coltivare. Con questa spesa si ha diritto all’acqua di falda sia come scorta intiepidita in un fusto da 300 litri per ogni orto che come erogazione al rubinetto (fornita sempre dall’organizzazione), negli orari prefissati in base alle stagioni. Ogni orto ha un recinto, senza possibilità di intrusioni con gli altri orti, e la possibilità di gestirlo a piacimento: il tutto è circondato di verde percorribile a piedi e di aree di prato per il gioco libero dei bambini. Per chi ha il pollice verde e vuole cimentarsi con questo hobby, sappia che periodicamente si libera sempre qualche orto, che passa ai primi in lista: per mettersi in attesa o richiedere informazioni info@cristofani.net.
Ma il progetto di Via Chiodi probabilmente non è destinato a rimanere isolato: Cristofani spera di replicare il modello in zona Lambrate e naturalmente facciamo il tifo per lui.
Il fine ultimo è quello di espandere questo modello a tutte le aree di Milano, facendo sì che vengano inseriti nei Piani Regolatori delle aree di “verde privato” nelle vengano istituiti dei veri e propri consorzi di proprietari di orti-giardini, ben regolamentati e gestiti, vicino ad abitati, ma anche di aree di verde pubblico, oppure deputati a recuperare cascine in modo tale da far fermare anche per alcuni week end delle famiglie che vogliono stare a contatto con la natura lontano dalle città, per trascorrere tempo all’aperto.
Ma se il progetto di Via Chiodi è forse il più vistoso non mancano altri esempi piccoli e grandi di come un fazzoletto di terra possa essere coltivato con risultati sorprendenti: una mappa degli orti urbani a Milano la si trova anche in questo blog, Orto Diffuso (http://ortodiffuso.noblogs.org/).
Vengono citate diverse esperienze di orti urbani, più o meno piccoli, tra cui quella dell’Orto Sinergico Campus Cascina Rosa Milano, cui trovate un video molto interessante di seguito:
Davvero un mondo interessante, quello degli orti urbani a Milano, che nelle prossime puntate vi racconteremo in presa diretta, andando ad approfondire le esperienze più significative.
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.