Orzaiolo: esistono molti rimedi naturali per curare questa infiammazione che coinvolge le ghiandole sebacee delle palpebre, provocando un gonfiore simile a una piccola tumefazione proprio al livello delle ciglia.
L’orzaiolo può essere interno o esterno. Andiamo insieme a scoprirne le cause e come curarlo utilizzando prodotti della dispensa, spezie ed erbe dalle proprietà lenitive e antibatteriche.
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L’orzaiolo si presenta come una piccola formazione nodulare dolente e arrossata, spesso purulenta a livello della palpebra. Possiamo distinguere tra:
L’orzaiolo è causato da un’infezione batterica da Stafilococco aureo. L’orzaiolo può essere la conseguenza di una blefarite, talvolta cronica.
Lo sviluppo dell’orzaiolo è determinato da situazioni che favoriscono la carica batterica intorno agli occhi. Fra queste è possibile osservare:
Insomma, com’è facile intuire, uno dei fattori predisponenti più comuni per l’orzaiolo è proprio la mancanza di igiene perché i batteri, entrando in contatto con gli occhi, penetrano nei follicoli e ne scatenano l’infezione.
Altre cause sono da ricondurre a:
Infine, vi sono anche alcune patologie tra i fattori di rischio legati alla comparsa di orzaiolo. Nello specifico:
I sintomi dell’orzaiolo sono molto fastidiosi, anche perché vanno a colpire una zona molto delicata. Si avvertono dolore, prurito, l’occhio lacrima di continuo e il gonfiore procura non poca difficoltà nell’apertura dell’occhio stesso.
Sull’occhio è visibile un nodulo di colore rossastro che nel tempo si riempie di pus, il quale andrà via dopo un po’ di giorni, portando alla risoluzione del sintomo.
I sintomi dell’orzaiolo sono molto fastidiosi, anche perché vanno a colpire una zona molto delicata. Si avvertono dolore, prurito, l’occhio lacrima di continuo e il gonfiore procura non poca difficoltà nell’apertura dell’occhio stesso.
Sull’occhio è visibile un nodulo di colore rossastro che nel tempo si riempie di pus, il quale andrà via dopo un po’ di giorni, portando alla risoluzione del sintomo.
Nei casi più gravi, il predetto quadro sintomatico può anche essere abbinato a stati febbrili.
La diagnosi dell’orzaiolo avviene durante una normale visita oculistica presso uno specialista, il quale potrà confermare la presenza di orzaiolo o riscontrare altre patologie quali calazio (cisti), papilloma (verruca, tumore benigno) o xantelasma (deposito di colesterolo).
La cura dell’orzaiolo è piuttosto semplice. Prevede un’attenta pulizia dell’occhio, associata a dei semplici impacchi di acqua calda che aiutano a ridurre il dolore e l’infiammazione, velocizzando così il processo di maturazione dell’orzaiolo stesso.
Se l’infezione non va via, o si presenta spesso, è consigliato il consulto del medico che, con grande probabilità, passerà alla prescrizione di creme antibiotiche o corticosteroidi.
Come vedremo nelle prossime righe, ci sono vari rimedi naturali per alleviare il fastidio di un orzaiolo ed accelerarne il processo di guarigione.
Infine, nel caso di orzaioli ricorrenti, sono consigliabili delle supplementazioni di vitamina A e vitamina C che aiutano la salute della pelle.
Nel caso dell’orzaiolo i rimedi naturali consentono di alleviare i sintomi provando subito una sensazione di sollievo. Normalmente scompare da solo entro una settimana, ma se dovesse persistere è sempre bene richiedere una visita specialistica.
Ecco come curare l’orzaiolo in maniera naturale:
Orzaiolo rimedi naturali: bustine di the sopra le palpebre
Sappiamo bene che la natura ci regala piante e fiori dalle infinite proprietà. Vediamo quindi quali sono quelle più utili per curare questa specifica patologia:
I fiori di Bach sono molto utili per la cura degli occhi, sia in caso di orzaiolo, ma anche in presenza di irritazione, infiammazione o congiuntivite. Nel caso specifico dell’orzaiolo, le indicazioni suggeriscono di utilizzare il rimedio floreale di Bach Crab Apple: un melo selvatico alto appena 10 cm e che viene considerato una sorta di antibiotico naturale utile anche per la cura delle allergie e dell’acne.
In caso di orzaiolo, i medici omeopatici consigliano:
In genere, l’orzaiolo compare sul bordo, oppure all’interno, della palpebra inferiore o superiore dell’occhio.
L’orzaiolo è estremamente contagioso. Basta, infatti, il solo contatto delle mani sporche per consentire al batterio di evolversi ed infettarsi. Proprio per questo motivo, è molto importante che i soggetti affetti da orzaiolo non tocchino, sfreghino né schiaccino l’occhio per non propagare l’infezione. La sede dell’infezione, ovvero la palpebra, aiuta ad evitare il contatto diretto con chi ci è vicino. I rischi però aumentano per i familiari. Si consiglia di usare sempre asciugamani, cuscini ed occhiali da sole personali, senza condividerli con nessuno.
Comunque sia, il sistema più efficace per prevenire l’orzaiolo è quello di evitare di toccarsi gli occhi se non si hanno le mani perfettamente pulite ed igienizzate.
L’orzaiolo si manifesta in modo abbastanza doloroso ma, per fortuna, normalmente, ha vita piuttosto breve. Dalle statistiche mediche, infatti, emerge che, se tenuto pulito e curato seguendo le indicazioni del medico, scompare in 2-4 giorni. Dopo tale periodo si noterà l’apertura spontanea del rigonfiamento. In questa fase è fondamentale mantenere pulita la zona, per non rischiare degenerazioni dell’infezione.
In alcuni pazienti particolarmente sensibili la guarigione potrebbe richiedere un periodo un po’ più lungo.
Se l’orzaiolo si presenta di sovente, allora è recidivo. Ciò vuol dire che c’è una particolare predisposizione alle infiammazioni oculari. La frequente comparsa dell’infezione potrebbe anche dipendere dalla presenza di batteri al limite delle ciglia e da una scarsa igiene dell’occhio.
Nell’orzaiolo il gonfiore è localizzato. Nel caso invece della congiuntivite, gonfiore e arrossamento sono estesi a tutta la palpebra, e ciò provoca dolore, prurito, suppurazione, fotofobia e sensazione di corpo estraneo.
Il calazio è una cisti granulosa che può formarsi all’interno della palpebra a causa dell’ostruzione del dotto escretore delle ghiandole di Meibomio. Si riconosce e differenzia per il rigonfiamento all’interno o sul bordo della palpebra, ed è generalmente indolore. Inoltre, il calazio può infettarsi e suppurare, provocando così un doloroso edema palpebrale.
Differentemente da quanto accade con l’orzaiolo, il calazio non ha natura infettiva.
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