Anche le strutture ospedaliere potrebbero essere amiche dell’ambiente. Potrebbero utilizzare energia sostenibile e a impatto zero sia per le attività operative che per la gestione ordinaria degli edifici. Potrebbero sfruttare programmi di automazione e dispositivi per la gestione intelligente delle risorse. Potrebbero diminuire i costi ed i consumi senza per questo intaccare la qualità del servizio offerto ai pazienti.
Il condizionale non deve però ingannare. Non parliamo di sogni irrealizzabili ma di una strada che inizia a divenire realtà. L’esempio lo fornisce l’Ospedale Ethianum di Heidelberg, in Germania, una clinica privata focalizzata su chirurgia plastica, estetica e la medicina preventiva.
Avviato nel 2010, l’ospedale segue il programma Green+Hospital, un pacchetto di tecnologie edilizie e gestione dell’energia tutto sostenibile, fornito da Siemens insieme ad efficienti tecnologie mediche ed un’infrastruttura di comunicazione moderna che pone come fulcro i pazienti.
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Ogni letto presenta terminali digitali dove i medici possono consultare e aggiornare le cartelle cliniche, che in forma preliminare sono già pronte prima dell’arrivo degli ospiti. Per ciascuno di loro, il processo di cura segue percorsi clinici standardizzati, che slegano i camici bianchi dal contatto con la burocrazia. Concentrandosi così sulla pratica medica.
Sistemi avanzati di building automation e generatori di energia geotermica rimangono nascosti nello scheletro dell’edificio. Tutti gli accorgimenti sono funzionali ad un obiettivo, quello di gestire circa 3.000 ricoveri l’anno e di ridurre del 50 % la spesa energetica per unità di degenza.
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Siemens riferisce che l’adozione del programma, esteso a tutta la rete degli ospedali tedeschi, consentirebbe risparmi per 600 milioni di euro all’anno, e diminuirebbe di 6 milioni di tonnellate le emissioni di CO2.
Certo, ci vogliono sostanziosi investimenti ma questi numeri dovrebbero far riflettere anche le autorità e gli operatori italiani.
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