Panda “into the wild”? La Cina ci prova…
Dopo vari tentativi, tutti più o meno falliti, la Cina ci riprova e dà via all’ennesimo progetto volto ad aiutare l’adattamento dei panda nelle foreste sudoccidentali dello Sichuan, nei pressi di Dujingyan.

Si tratta di sei giovani panda (Xing Rong, Ya Xing, Gong Zai, Ying Ying, Zhi Zhi e Qi Qi ) di età compresa tra i due e i quattro anni, che al momento si trovano in uno stato di semi-liberta in apposite casette posizionate in una grande area recintata. L’obiettivo – oltre ad aumentare il numero di esemplari presenti in Cina – è quello di preparare al meglio i giovani panda alla vita in libertà nella natura selvaggia, dove le insidie sono tante.
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L’ultimo esemplare, infatti, era stato liberato nel 2006 e trovato morto dopo appena 10 mesi, probabilmente vittima della ferocia di un panda selvatico. Per questo motivo gli scienziati stanno procedendo con cautela e per gradi al rilascio degli animali in modo da aumentarne le possibilità di sopravvivenza.
I panda verranno monitorati attraverso telecamere di sicurezza che consentiranno ai veterinari di osservarli senza recare loro alcun disturbo. Negli ultimi 30 anni sono già dieci i tentativi che il governo cinese ha fatto per tentare di aumentare la popolazione di panda nelle foreste, ma solo un paio hanno avuto successo. La speranza, adesso, è che ‘l’unione faccia la forza’ e che i nuovi arrivati vincano la dura lotta per la sopravvivenza.
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