La scelta di un pannolino per bébé può essere orientata dalla sensibilità “green” del genitore e dalla considerazione che il classico pannolino usa-e-getta, pur nella sua indiscutibile praticità, è un prodotto che di ecologico ha ben poco.
Per realizzare i pannolini tradizionali – quelli che che si trovano comunemente nei supermercati – occorrono notevoli quantità di cellulosa, acqua ed energia, e per ciascun bambino, dalla nascita al momento in cui cessa l’uso del pannolino, è stato calcolato un consumo medio di circa 1 tonnellata, che impiega dai 200 ai 300 anni per degradarsi!
Se ci si vuole accostare a prodotti più amici dell’ambiente, allora va detto che esistono in commercio due tipologie: i pannolini riutilizzati e lavabili, oppure i pannolini usa-e-getta biodegradabili.
FOCUS: I pannolini biodegradabili EcoWip sono i primi ad essere certificati
Questi ultimi hanno una struttura simile a quelli tradizionali ma sono fatti di materie prime ecologiche e ipoallergeniche. La parte filtrante a contatto con la pelle del bambino è costituita da un biopolimero (per esempio l’Ingeo) e cellulosa, rese impermeabili da uno strato di Mater-Bi. La funzione di assorbimento vera e propria è data da un gel superassorbente.
L’uso di questo mix di materiali mantiene la pelle del piccolo fresca e asciutta e non la surriscalda, al contrario dei polimeri sintetici. Lo strato di fluff assorbente a base di cellulosa è igienizzato con l’acqua ossigenata, eliminando così ulteri fonti di irritazione per la cute del neonato
I pannolini lavabili sono invece costituiti da involucro esterno principale elasticizzato ai bordi e fatto in cotone o altra fibra biologica con degli automatici o del velcro per fermare i vari strati interni che servono a trattenere le feci e assorbire l’urina del bimbo (e anche se piccolo, non avete idea della quantità di cacca prodotta da un neonato!) . Sono realizzati con fibre naturali e quindi privi di quelle sostanze potenzialmente pericolose che possono favorire allergie (poliacrilato di sodio), e alcune addirittura cancerogene (benzolo) e comunque molto dannose in generale (tracce di diossina risultato dell’impiego del cloro per lo sbiancamento della cellulosa) e irritanti per l’epidermide (polietilene o polipropilene).
Il discorso economico può indirizzare verso i pannolini riutilizzabili: è stata calcolata una spesa-media per l’acquisto di pannolini tradizionali pari a circa 1.500 euro per bambino, mentre l’acquisto di quelli lavabili, compresi i prodotti per lavarli e gli accessori, sarebbe pari a 650 euro per bébé.
I pannolini usa-e-getta biodegradabili invece costano come una confezione di quelli tardizionali e si trovano in molti supermercati, anche a marchio proprio, così da abbattere ulteriormente il prezzo rispetto ai prodotti di marca.
A parità di prezzo la scelta di un pannolino di tipo usa-e-getta biodegradabile sicuramente solleva la coscienza dal potenziale d’inquinamento rispetto a uno tradizionale.
Invece il pannolino lavabile è decisamente più vincente su gli altri due sia per il prezzo che per il basso impatto ambientale.
Il solo tasto dolente a questo punto – e solo per un aspetto pratico e di tempi richiesti per farlo – è il necessario procedimento di lavaggio delle due parti del pannolino, cioè la parte esterna impermeabile e traspirante e la mutandina interna assorbente. Per coerenza e nel rispetto dell’ecologicità della scelta del pannolino riutilizzabile, il lavaggio delle parti è opportuno farlo con prodotti naturali, metterle in ammollo con acqua e oli essenziali di teatree e lavanda, poi lavarle con detersivi bio. I vantaggi della scelta ecologica per la natura e per la salute del bambino sono indubbi e in Germania e Olanda, dove i pannolini lavabili hanno già un certo successo, sono attivi servizi di lavanderia appositamente dedicati.
Un motivo in più per sperare in un boom di questi pannolini molto più green dei loro predecessori!
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