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Alla scoperta del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga

Un tesoro naturalistico inestimabile nel cuore dell'Italia centrale

Il Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga è un paradiso naturale di rara bellezza che offre ben 93 percorsi diversi per scoprire li suoi tesori sia a piedi, che in bici o a cavallo. È la terza riserva naturale protetta più grande d’Italia, dopo il Parco del Cilento ed il Parco del Pollino.

Alla scoperta del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga

Si estende per ben 150 mila ettari comprendendo i territori di ben tre regioni: Lazio, Abruzzo e Marche. Una destinazione che gli amanti di natura ed aria aperta del nostro Paese dovrebbero prima o poi prendere in considerazione.

Andiamo a scoprirlo in questa guida, che conterrà anche alcuni suggerimenti di carattere pratico per chi intenda visitarlo.

Storia e Istituzione del Parco Nazionale del Gran Sasso

L’idea di proteggere le risorse naturali del Gran Sasso e Monti della Laga comincia a prendere corpo negli anni ’20 del secolo scorso, in concomitanza con l’istituzione dei primi parchi nazionali italiani. Tuttavia, è solo nel 1991 che il parco ottenne lo status ufficiale di parco nazionale, grazie agli sforzi congiunti delle autorità locali e degli ambientalisti.

Oggi, il parco si estende su un’area di oltre 150.000 ettari, abbracciando il maestoso massiccio del Gran Sasso d’Italia e le sue circostanti catene montuose. Le vette che sovrastano il parco sono le più alte dell’Appennino, con presenza di rocce calcaree sul Gran Sasso o sui Monti Gemelli e rocce arenarie sui Monti della Laga.

Caratteristiche principali del Parco Nazionale del Gran Sasso

Il paesaggio del parco è dominato dalle vette imponenti del Gran Sasso, che si innalzano fino a raggiungere i 2.912 metri di quota del Corno Grande, la vetta più alta dell’Appennino centrale.

Tra le caratteristiche fisiche più iconiche del parco vi sono anche le valli profonde, le gole scoscese e i suggestivi laghi alpini che punteggiano il territorio. Il parco ospita molte specie faunistiche come il lupo, il camoscio d’Abruzzo, l’orso, l’aquila reale, cervi e bianconi. Anche la flora è particolarmente ricca e varia, come vedremo.

Oltre all’aspetto naturalistico. potrete apprezzare il parco anche per una complessa e articolata rete di musei e di grandi abbazie.

Fauna del Parco Nazionale del Gran Sasso

La ricchezza della fauna del Gran Sasso e Monti della Laga è il risultato di secoli di adattamento alle rigide condizioni ambientali delle montagne dell’Appennino. Oggi, quest’area protetta è un santuario per la fauna selvatica, offrendo rifugio a una vasta gamma di specie endemiche e rare. Tra le creature più emblematiche che popolano questo ecosistema montano vi è il maestoso camoscio appenninico, un simbolo di resistenza e adattamento alle dure condizioni ambientali delle cime più alte. Allo stesso modo, il parco è casa del lupo italico, una specie protetta che ha trovato un habitat ideale nelle foreste e nelle valli remote del Gran Sasso.

Oltre ai grandi predatori, il parco ospita una miriade di altre creature, tra cui cervi, cinghiali, volpi, tassi e martore, che si muovono agilmente attraverso i boschi e le radure alla ricerca di cibo e riparo. Nei cieli, l’imponente figura dell’aquila reale regna sovrana, mentre il gipeto plana silenziosamente sopra le vette rocciose in cerca di prede.

Le acque dei laghi alpini del parco offrono un habitat vitale per una varietà di specie acquatiche, compresi pesci, anfibi e uccelli acquatici migratori. Inoltre, numerosi rapaci notturni, come gufi e barbagianni, si nascondono tra le fronde degli alberi durante il giorno, per emergere al calar del sole e cacciare nella tranquillità della notte.

Flora del Parco Nazionale del Gran Sasso

La flora si presenta straordinariamente diversificata e riflette la varietà di habitat presenti nell’area protetta. Tra le foreste di faggi e abeti che rivestono le valli e le pendici montane, emergono praterie alpine punteggiate di fiori di campo colorati, tra cui orchidee rare e specie endemiche.

Nelle zone più elevate, dove il clima è più rigido e le condizioni ambientali sono estreme, si trovano piante adattate a sopravvivere alle basse temperature e alla scarsità di terreno, come muschi e licheni. Inoltre, il parco ospita diverse specie di piante medicinali e aromatiche, utilizzate tradizionalmente dalla popolazione locale per scopi terapeutici e culinari. La flora del Gran Sasso è un tesoro botanico di inestimabile valore, offrendo uno spettacolo mozzafiato e contribuendo alla preziosa biodiversità dell’area protetta.

Le coltivazioni autoctone

Una notazione a parte merita la varietà dei paesaggi agrari, che presentano mandorleti, castagneti, orti fluviali, coltivazioni di lenticchie ad oltre i 1500 metri di quota, ma anche piante di pastinaca, zafferano, aneto, coriandolo, e solina, che è un antico grano tenero che era conosciuto già in epoca romana.

La straordinarietà del territorio del parco, così come in molti altri parchi nazionali e parchi naturali italiani, ha consentito anche una grande varietà di coltivazioni diverse. Potete trovare, infatti, la caratteristica patata turchesa, comparsa in questi territori alla fine del settecento.

La patata turchesa presenta una buccia di un intenso colore viola simile a quello del cavolo, ed ha una pasta bianca a basso contenuto di acqua, la cui consistenza e granulosità la rende adatta a molti tipi di cottura. Nell’area del parco potete gustare una grande varietà di prodotti tipici, oggetto di un progetto di salvaguardia.

Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga

Cosa fare e vedere al Parco Nazionale del Gran Sasso

Le possibilità di avventura nel parco sono infinite. Gli appassionati di trekking e escursionismo troveranno innumerevoli sentieri che si snodano tra boschi, valli e cime panoramiche, mentre gli arrampicatori potranno sfidare le pareti rocciose del Gran Sasso.

I laghi alpini offrono luoghi idilliaci per rilassarsi e godere della tranquillità della natura, mentre i borghi medievali disseminati nella regione invitano a scoprire la ricca storia e cultura locale.

Tra i sentieri imperdibili per gli appassionati di trekking e montagna, spicca quello del Corno Grande / Sella del Brecciaio via Campo Imperatore (difficoltà elevata, solo per escursionisti esperti). Si tratta di un sentiero impegnativo, che attraversa il Corno Grande, la vetta più alta del massiccio del Gran Sasso, con un dislivello di 2000 metri. I panorami mozzafiato che si possono vedere da questo sentiero sono impagabili.

Anche per i camminatori meno esperti e allenati, ci sono comunque tante alternative, tra cui segnaliamo in particolare il sentiero che porta alla Rocca Calascio. Qui c’è un castello del tredicesimo secolo restaurato negli ultimi decenni dove sono state girate alcune scene di film immortali come Il nome della rosa. Pensate che National Geographics lo ha incluso nella lista del 15 castelli più belli al mondo!

Come attivare al Parco Nazionale del Gran Sasso

Il parco è facilmente accessibile da diverse direzioni. Le città più vicine sono L’Aquila e Teramo, entrambe ben collegate con il resto dell’Italia attraverso la rete autostradale e ferroviaria. Per arrivare il modo più comodo e semplice è prendere l’autostrada A24.

Dalle città circostanti è possibile raggiungere il parco in auto, in autobus o tramite servizi di trasporto pubblico locale.

Se volete rimanere più di qualche giorno nei territori del parco potete scegliere agriturismi ed hotel biologici nelle province de L’Aquila, di Teramo, Pescara, Rieti ed Ascoli Piceno; come l’hotel biologico Monastero Fortezza di Santo Spirito ad Ocre (AQ) o ancora l’agriturismo Antica Tenuta a Balsorano (AQ).

Per maggiori informazioni: gransassolagapark.it

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