Il Parco del Vesuvio è una delle tante bellezze campane ‘stuprate’ dal pericolosissimo connubio politica affarista-criminalità organizzata. Così per anni si è permesso di costruire al suo interno, proponendo perfino, durante la pluridecennale emergenza rifiuti, la realizzazione di una discarica momentanea.
Ora per fortuna pare sia giunto il momento di correggere il tiro, mediante un accordo tra Procura di Nola e Torre Annunziata, l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, ed i Comuni interessati (Ottaviano, Somma Vesuviano e Boscoreale), complice forse la vicina data delle elezioni nazionali.
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Per iniziare a demolire, come da sentenza (ormai in giudicato), l’accordo prevede che il Parco metta a disposizione dei fondi resi disponibili dal Ministero dell’Ambiente e finalizzate appunto agli abbattimenti. Dal canto loro le amministrazioni comunali si impegnano ad eseguire le demolizioni entro 6 mesi, recuperando poi direttamente dai proprietari i soldi anticipati dal Parco.
In realtà nel Parco del Vesuvio, zona peraltro ad elevato rischio vulcanico, si continua a costruire illegalmente. Nel 2012 l’ente ha emanato 49 ordinanze di demolizione e di ripristino dello stato originario: 16 a Somma Vesuviana, 9 a Terzigno, 7 a Trecase, 6 ad Ottaviano, 4 a Boscotrecase e S.Giuseppe Vesuviano, 1 a Boscoreale e Sant’Anastasia.
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Dal 1997 al 31 dicembre 2012 le ordinanze sono state 1.778 mentre gli abbattimenti veri e propri non sono più di una quarantina. Speriamo che questa volta qualcosa si muova veramente…
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