Sono arrivati solo qualche anno fa e ne hanno fatto la loro casa. Sono i fenicotteri che non si riproducono solo in Sardegna, allo stagno di Molentargius, ma conquistano anche il Delta del Po, tra Ferrara e Rovigo, dove in questi giorni sono venuti alla luce quasi 2000 “pulli”, cioè i pulcini dell’elegante volatile.
Un vero boom in quella culla adottiva che sono diventate le aree umide di Comacchio. Zona naturale sempre più amata dai fenicotteri visto che nel 2007/2008 si contano circa 800 pulcini. Il loro numero è quasi raddoppiato per la felicità degli abitanti della zona, dei tanti turisti (il Parco del Delta del Po si è specializzato nel Birdwatching) e degli oltre 100 volontari che si sono prodigati per l’inanellamento dei pulcini.
Felice e soddisfatta anche la direttrice del Parco Lucilla Previati: “E’ un bellissimo segnale che conferma la validità e la lungimiranza del nostro lavoro. Siamo stati in grado di salvaguardare al meglio questa specie, ma la stessa operazione va fatta con altre, che pure caratterizzano alla stessa maniera il nostro ambiente naturale; penso ad uccelli emblematici delle spiagge del Delta, come il fratino o il fraticello, minacciati oltre che dalle attività antropiche anche dal sovrannumero di alcune specie opportuniste, quali il gabbiano reale ma penso anche e soprattutto all’anguilla, per la cui salvaguardia il Parco si sta impegnando da tempo, con progetti articolati e di grande respiro“.
Insomma va bene salvaguardare gli eleganti fenicotteri di cui è difficile non innamorarsi, ma anche l’anguilla è specie da proteggere. In particolare in una zona dove non è sbagliato parlare di economia dell’anguilla. Offerta in tutte le salse negli agriturismi della zona.
Chiudiamo questa bella notizia con la dedica di Vasco Rossi al Parco del Delta: “L’ape regina è un po dolce e un po sgualdrina in cerca del suo fiore dove si poserà. . Ape regina e dolce e ballerina”. Questi i versi del rocker appenninico che ha dedicato al Parco del Delta. Un bel passaggio filosofico per il cantautore che voleva andare al massimo che voleva una vita spericolata e che tra i suoi riferimenti c’era il Roxi Bar. Immagini metropolitane, anche se il formato è quello bolognese, che sfumano davanti a queste visioni naturali. A modo suo, naturalmente e per fortuna, beninteso.
Ecco anche un bel montaggio di immagini dedicate a questo vero e proprio santuario naturale:
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