Piante e fiori

Guida al patchouli, descrizione della pianta e dei fiori e del suo profumo

Come potarla, dove farla crescere, tanti consigli per questa pianta tropicale

Il patchouli è una pianta tropicale non commestibile, originaria del Sud-Est asiatico, apprezzata per il suo odore ammaliante quando le foglie iniziano a fermentare. Reputata afrodisiaca, è nota per il suo profumo afrodisiaco e la sua essenza è ampiamente utilizzata in profumeria.

Guida al patchouli, descrizione della pianta e dei fiori e del suo profumo

Il patchouli è anche un insetticida! Respinge tarme e zanzare, le foglie hanno proprietà insetticide e sono note per proteggere i vestiti dalle tarme quando vengono messe nell’armadio.

Il suo olio essenziale è un efficace tonico venoso e linfatico per alleviare la pesantezza delle gambe e le emorroidi esterne. Svolge un ruolo interessante anche nella cura della pelle e dei capelli grassi.

Scopriamo insieme tutto su questa pianta tropicale.

Nome botanico del patchouli

Il nome botanico di  questa  pianta è  Pogostemon cablin, o Pogostemon patchouli o  Puchaput in India, dove viene utilizzato tradizionalmente.

Appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed il periodo di raccolta va da maggio a settembre.

Origine del nome

“Patchouli”, probabilmente corrisponde al nome Tamil, composto dalla parola “patch“, che significa “verde” e dalla parola “ilai“, che significa “foglia”. “ilai”, potrebbe anche derivare dall’inglese “leaf”, che significa anche “foglia”.

Come riconoscerlo? descrizione

Questa pianta cresce spontaneamente nelle regioni tropicali del mondo, in particolare nel Sud-est asiatico (Indonesia, Malesia, Filippine).

E’ un arbusto subalterno, ben ramificato, sempreverde. Le foglie assomigliano a grandi foglie di menta. Fiorisce in inverno con un colore bluastro. Il fogliame e gli steli hanno un profumo distinto e persistente che si intensifica con l’essiccazione.

E’  una pianta perenne, che cresce fino a 1 m di altezza. Appartiene alle piante aromatiche e ha steli tetragoni.

  • Ha un fusto robusto alto circa 1 metro
  • Le foglie sono seghettate, vellutate, larghe e inodori quando sono fresche. È dopo una fase di fermentazione che compaiono le molecole odorose.
  • I suoi fiori  sono bianchi, a volte violacei, crescono in spighe.
  • I suoi frutti sono piccole bacche nere.

Potatura e fioritura

Preferisce terreni ricchi e umidi, in zone semi-ombreggiate e ben drenate. Va potata più volte all’anno, ha un bisogno di acqua moderato in inverno ma ne ha forte bisogno in estate.

La fioritura avviene in maggio-giugno con spighe dense di fiori bianchi leggermente bluastri.

Resistenza al freddo

Dovete mantenerlo al di sopra dei 10° per una crescita corretta. La pianta può sopportare temporaneamente temperature di circa 5° C. In questo caso il fogliame diventa rosso ma non è resistente al gelo.

Raccolta delle foglie di patchouli

Le foglie di patchouli vengono raccolte durante la stagione calda, da maggio a settembre. Si possono essiccare all’ombra per usarle come pot-pourri o per metterle nell’armadio della biancheria.

L’essiccazione decuplica la fragranza della pianta fresca. È meglio farli asciugare tra le pagine di un grande libro, tra due fogli di carta.

Parassiti

In serra, il patchouli può essere attaccato da lumache, limacce e afidi, ma senza gravi conseguenze. Il legno è fragile, ma questo incidente raramente danneggia la pianta.

Il profumo del patchouli

Il profumo si ottiene distillando i germogli delle foglie in vapore. Si dice che sia l’essenza più forte che si possa estrarre da una pianta.

Benefici e proprietà

Il patchouli è apprezzato dai dermatologi per la sua composizione in sesquiterpeni con effetti antinfiammatori sulla pelle.

E’ utile in caso di eczema e reazioni cutanee come prurito, irritazioni o in caso di punture di insetti. L’olio essenziale estratto dalle foglie ha proprietà toniche venose, che agiscono sul sistema circolatorio.

olio essenziale di patchouli

Ha anche una leggera azione sedativa e antinfettiva. Diversi studi hanno dimostrato che il suo componente principale (alcool sesquiterpenico) ha un effetto preventivo su numerose malattie, per l’influenza, la depressione, e per malattie metaboliche

Patchouli per la digestione

La medicina cinese utilizza il patchouli per trattare i disturbi digestivi, in particolare la gastroenterite. Questo uso è legato alla composizione delle foglie in sesquiterpeni, composti organici che aiutano il sistema immunitario a combattere i virus.

Diversi studi sull’alcol sesquiterpenico, il componente principale dell’olio essenziale di patchouli, mostrano un’azione sull’infiammazione intestinale. Questa pianta è un ottimo complemento ai trattamenti antivirali.

Patchouli per le emorroidi

L’olio essenziale di patchouli può essere utilizzato localmente sulle emorroidi esterne: grazie alle sue proprietà circolatorie veno-toniche e antinfiammatorie si usa in un impacco, mescolato con un olio vegetale.

Tuttavia, il patchouli non è il rimedio migliore in caso di crisi emorroidaria, rispetto all’olio essenziale del pistacchio del lentisco o del cipresso sempreverde.

In infusione

Le foglie di patchouli sono utilizzate in fitoterapia ed è inoltre usato dagli indiani per aromatizzare il tè nero”

In polvere

La polvere di patchouli è riservata all’uso cosmetico, per il suo gradevole profumo. Può essere utilizzato nella cura dei capelli grassi, aggiunto al prodotto per la cura dei capelli.

Si può anche mescolare con olio vegetale o argilla per ottenere una maschera detergente per la pelle grassa e acneica.

Precauzioni d’uso e controindicazioni

L’olio essenziale di patchouli non deve essere utilizzato da chi soffre di cancro al seno (o di cancro ormono-dipendente in generale) o più in generale di malattie endocrine legate all’attività estrogenica.

Inoltre è neurotossico ed è riservato all’uso esterno e non prima dei 3 anni ed è parimenti controindicato in gravidanza.

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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