Payeng, l’uomo che ha piantato da solo un’intera foresta
La sostenibilità non è soltanto uno slogan. Se è bene discutere di come tutelare i nostri patrimoni naturali è altrettanto importante mettere in atto delle pratiche a sostegno della lotta ambientale e per la preservazione naturale del nostro pianeta.

Gli esempi concreti di tutela ecologista si moltiplicano in tutto il mondo ma qualcuno, a volte, spicca dal gruppo e colpisce più degli altri. E’ il caso Jadav Payeng, che nella provincia indiana di Assam, nell’isola di Majuli, contando solo sulle proprie forze, ha piantato un’intera foresta.
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Un uomo che ha contribuito a realizzare da solo una grande storia di sostenibilità ambientale. Appena sedicenne, resosi conto della crescente desertificazione che stava colpendo la sua isola, caratterizzata da grandi distese sabbiose a da un clima sempre più torrido, particolarmente dannoso per la vegetazione, gli animali e gli abitanti del luogo, Payeng ha deciso di darsi da fare concretamente.
In trent’anni questo indiano ecologista, avrebbe piantato uno alla volta, migliaia di alberi di bambù fino ad arrivare a comporre un’intera foresta. Oltre all’opera di piantumazione, il coraggioso Payeng avrebbe contribuito a ricreare l’habitat ideale per alcuni animali a rischio di estinzione, come le tigri del Bengala, aiutando anche ad insediarsi nella foresta un branco di un centinaio di elefanti da tempo assenti dalla zona.
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I mirabili sforzi del solo Payeng non hanno lasciato indifferente l’opinione pubblica e il Ministero delle Foreste indiano che, a partire dal 2008, avrebbero contribuito fattivamente allo sviluppo del nuovo eco-sistema appena creato. Un ulteriore esempio di come la passione ambientalista di un singolo individuo possa aiutare non soltanto la Natura ma possa smuovere anche la coscienze di noi tutti che l’abitiamo.
Davvero ammirevole.
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