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Pedalare per scontare la pena: succede in Brasile.

Molto spesso si tende a dimenticare che la funzione delle strutture penitenziarie sia quella di rieducare i detenuti, incentivando la loro formazione e aiutandoli a fare un percorso personale che gli permetta di reintegrarsi nel tessuto sociale una volta liberi. Ogni tanto qualche buona notizia sembra arrivare anche da questo mondo sommerso, e già in precedenza vi avevamo proposto un progetto che aveva saputo fare dell’educazione ambientale un’ottima occasione di recupero (LEGGI ARTICOLO).

Pedalare per scontare la pena: succede in Brasile.

Oggi ci spostiamo in Brasile, precisamente nel carcere di Santa Rita do Sapucai, ad una quarantina di km da Belo Horizonte, per diffondere l’interessante iniziativa che vede coinvolti detenuti e biciclette elettriche.

Quale sarà mai lo scopo ultimo penserete voi? L’idea del Projeto Luminar è quella di ridurre di 1 giorno la pena totale per tutti coloro che accumuleranno 16 ore (non consecutive!) di pedalata. Gilson Rafael Silva, direttore generale dell’istituto penitenziario, ha spiegato che, pedalando su queste biciclette speciali, viene prodotta energia elettrica per illuminare le strade cittadine.

I detenuti pedalano come se fosse un vero e proprio lavoro, rispettando turni di 8 ore che consentono loro di lasciare le celle dalle 7,30 del mattino fino alle 17,30 del pomeriggio, con un’ora e mezza di pausa. Attualmente il carcere di Santa Rita ha impiegato tutti i detenuti che si sono distinti per buona condotta ed hanno già scontato metà della loro pena.

In Brasile sono 130 le strutture penitenziarie che hanno aderito al progetto e si sta già pensando di diffonderlo in altri Paesi.

Projeto Luminar sembra avere tutte le carte in regola per meritare un posto d’onore tra le iniziative a scopo rieducativo, non solo perchè i detenuti hanno modo di impiegare le loro giornate in attività proficue, e si sa che in canrcere il maggior pericolo è l’ozio forzato che spesso è imposto come forma di punizione, ma anche per l’impatto positivo che tutto questo avrà a livello locale.

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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