I numeri diramati dall’Ance sono alquanto disarmanti. Ci dicono infatti che sono un migliaio i cantieri che servirebbero a limitare il rischio idrogeologico non ancora attivati, malgrado il fatto che siano passati sei anni dall’avvio del piano straordinario di messa in sicurezza del territorio.
In pratica, non sono state utilizzate il 78% delle risorse stanziate per mitigare il rischio idrogeologico, pari a 1,6 miliardi di euro, su un totale di 3 miliardi e 395 milioni di euro. Così ad essere realizzati sono stati realizzati solo il 3,2 per cento dei cantieri previsti.
E questo in un paese dove i Comuni a rischio idrogeologico sono più di 5.000, più del 70%….
Ma se si va più indietro, i numeri diventano ancora più vergognosi. Dal 1998 ad oggi, infatti, le risorse programmate e non ancora impegnate ammontano a 2,27 miliardi di euro. Stesso discorso per i fondi europei stanziati per questo tipo di opere: la metà sono chiusi nei cassetti, inutilizzati. E ci sono ben sette regioni italiane che da 15 anni non riescono a concludere neanche un lavoro in materia anti dissesto.
Per quale motivo? Secondo l’ANCE i principali fattori risiedono nella scomparsa dell’ordinaria politica di manutenzione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico, nell’incertezza relativa alla disponibilità delle risorse nazionali e nell’assenza di un’effettiva regia statale. Si sta così consumando una deregulation in materia, con ogni regione che adotta sistemi propri, i quali però il più delle volte si rivelano inefficaci e disomogenei dal punto di vista organizzativo.
A pesare sono altresì i conflitti tra gli enti locali con conseguenti code in tribunale, gli intoppi burocratici e un’alta conflittualità tra i commissari ad acta nominati per la singola opera e le amministrazioni locali che non vogliono mollare la presa sul territorio.
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Oltre a fotografare questa situazione, l’Ance detta anche sette punti che servirebbero per dare una spinta risolutiva. Vediamoli di seguito:
Il Governo Renzi ha promesso di aprire, entro il prossimo mese di dicembre, almeno 570 cantieri per un valore complessivo di 650 milioni di euro. Vedremo se resteranno le solite promesse da marinaio…
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