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Per salvare la terra basta ridurre la taglia degli esseri umani a 50 cm. Finalmente la giusta soluzione!

Materie prime, acqua e cibo sono sempre più preziose e se in molti si orientano su proposte come l’uso più razionale delle fonti energetiche o sull’utilizzo di energie rinnovabili per risolvere questioni annose, c’è anche qualcuno che propone metodi alternativi e meno standard.

Per salvare la terra basta ridurre la taglia degli esseri umani a 50 cm. Finalmente la giusta soluzione!

Uno di loro è un artista e designer olandese che propone una soluzione un po’ estrema o, a seconda dei punti di vista, bizzarra e originale. L’artista in questione è Arne Hendriks e la sua idea per salvaguardare il pianeta e risparmiare risorse è quella, niente meno, di provare a ridurre la dimensione degli esseri umani a 50 centimetri. A parte l’evidente impossibilità pratica di attuare una simile idea, l’ipotesi lanciata dall’olandese, “dall’alto” dei suoi quasi due metri di altezza, è resa nota e avvalorata da prove realistiche pubblicate in un blog, che riporta una serie di notizie verificate ma anche spunti al limite della ironia.

FOCUS: La Terra svuotata, Il futuro dell’uomo dopo l’esaurimento dei minerali, di Ugo Bardi

Nanismo, gigantismo di frutta e ortaggi e racconti favolistici, sono alcuni degli argomenti pubblicati sul sito di Hendriks. Ma quale sarebbe l’idea rivoluzionaria che gli è persino valsa la vittoria nella categoria Future Concepts ai recenti Dutch Design Awards? Partendo dal concetto che un uomo con le dimensioni di un pollo consumerebbe dal 2 al 5% delle risorse consumate rispetto ad un uomo di media altezza, Hendriks si interroga su come sarebbe un mondo di abbondanza abitato da esseri viventi in miniatura.

Certo, l’idea potrebbe essere ricca di spunti razionali, nonostante l’apparente follia, ma lo stesso Hendriks si chiede anche come sarebbe possibile far gestire un’abbondanza di risorse da esseri con il cervello delle dimensioni di una pesca. Un folle scherzo di un designer in crisi esistenziale? Forse. Oppure si tratta soltanto di un nuovo punto di vista dal quale toccare alcuni fondamentali argomenti di discussione dei nostri tempi.

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