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Perché alcuni sono ecosensibili e altri no? Uno studio tedesco cerca di spiegarlo

Oggi vogliamo parlarvi di una interessante ricerca che ci riguarda molto da vicino: cos’è che contraddistingue le persone attente alle tematiche ambientali da quelle che mostrano una certa indifferenza nonostante i continui allarmi suggeriti dai mezzi di informazione?

Perché alcuni sono ecosensibili e altri no? Uno studio tedesco cerca di spiegarlo

Il ricercatore Rune Ellemose Gulev dell’Università di Scienze Applicate di Kiel, in Germania, si è posto questa domanda come punto di partenza di uno studio che a breve verrà pubblicato sulla rivista International Journal of Sustainable Economy.

E’ importante conoscere i valori culturali e le motivazioni che sottendono a questa differenza di atteggiamento. In tal modo sarà possibile impostare un programma politico e delle operazioni di marketing che puntino a sviluppare proprio quegli atteggiamenti al fine di coinvolgere una fetta maggiore di popolazione.

Nella stesura della ricerca sono stati presi in considerazione il genere, il reddito, l’alfabetizzazione, le aspettative di vita, la possibilità di istruzione e la riduzione della povertà.

Lo studio ha dimostrato che coloro che vivono in Paesi in cui la coesione sociale, il rispetto e la tolleranza verso il prossimo sono riconosciuti come valori fondanti della comunità, avranno anche una maggiore sensibilità “verde”.

Tuttavia sono emersi anche risultati inaspettati, come il collegamento diretto fra retribuzioni elevate e sostenibilità ambientale, mentre valori come uguaglianza e altruismo risultavano inversamente proporzionali ad un atteggiamento green.

Questi dati, secondo Gulev, sono importanti perché consentono di studiare dei programmi di sensibilizzazione ad hoc: se l’adozione di pratiche sostenibili da parte delle imprese e dei governi rafforza un certo tipo di mentalità allora è proprio sulla promozione e sul dibattito che bisogna puntare.

Questo rappresenta sicuramente un primo passo verso la possibilità di trovare un nuovo approccio per coinvolgere i cittadini sul lungo termine. Solo modificando i valori culturali si può pensare ad una vera e propria ri-educazione a livello comunitario.

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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