La pesca noce o noce pesca è un dolce frutto dell’estate. Si distingue dalla pesca per la sua buccia liscia e senza peluria. L’albero che da vita a questo frutto è leggermente più piccolo del pesco e i frutti nascono da maggio in poi. Molto diffusa la sua coltivazione in Italia meridionale, ma le sue origini sembrano essere asiatiche. Vi raccontiamo quali sono le caratteristiche e le proprietà di questo frutto molto buono, alcuni consigli su come coltivare il pesco e alcune ricette fresche con la noce pesca.
Contenuti
La pesca noce è una dei tre tipi di questo frutto estivo (le altre sono la percocca e la pesca comune) che si presenta con buccia liscia e lucida che ricorda appunto il mallo delle noci e polpa bianca o giallo-chiaro.
Non presenta la peluria sulla buccia (tricoma), tipica delle pesche perché contiene PpeMYB25, il gene che controlla la formazione sul frutto dei tricomi, ovvero la tipica peluria, spesso irritante, della buccia delle pesche.
Originaria dell’Asia Minore, già 5.000 anni fa, infatti, sembra che in Cina vi fossero delle coltivazioni di alberi di pesca noce, ed oggi per i cinesi questo frutto è simbolo di immortalità. Arriva poi in Europa attraverso la Persia: da qui il frutto prende il nome botanico (Prunum persica).
La pianta fiorisce in primavera e regala uno spettacolo unico in quanto i rami sono ricchi di fiori di colore rosa.
Tra i principali produttori a livello mondiale sono Stati Uniti, Grecia, Cina, Turchia, Italia e Spagna.
È scritto anche tutto attaccato, pescanoce, ed è anche chiamata nettarina, perchè ha la buccia liscia e lucida simile al mallo di noce.
La nettarina è in realtà il nome comune della pesca noce, priva di peluria e con polpa croccante.
Addirittura, in inglese si dice comunemente nectarine per designare una pesca. In Italia sono famose le nettarine IGP di Romagna.
L’albero è di medie dimensioni, non supera i 6 metri di altezza è un po’ più piccolo del pesco classico.
Esistono diverse specie di albero noce pesco: il Rubis ad esempio è un albero nano che non supera 1,5 m d’apertura e offre frutti a polpa gialla. Questo arbusto non essendo troppo grande è adatto anche alla coltivazione in vaso su balconi e terrazze.
L’albero è rustico, leggermente più piccolo del pesco classico: è molto resistente, generalmente non supera i 6 m di altezza.
Predilige un clima mite e caldo ma bene si adatta bene se messo in posizione ben riparata. Per quanto riguarda il terreno, non troppo esigente, ma teme solo la terra troppo umida e impermeabile.
Per la messa a dimora bisogna prima di tutto preparare una buca nel terreno di circa 50 cm di profondità e 100 cm di larghezza. Va messo in dimora entro 8 giorni e nel frattempo va tenuto in uno spazio riparato all’ombra
Sul fondo della buca vanno messi 150 gr di cornunghia (fertilizzante di origine animale ottenuto dall’essiccazione delle corna e unghie derivate dalla lavorazione industriale della carne) e terra migliorata con terriccio da piantagione e se necessario letame composto.
Quindi mettete in dimora la pianta. Coprire con la terra precedentemente asportata e poltiglia di fango umido.
Annaffiate con abbondante acqua, circa 20 l. Questo permetterà una buona adesione tra le radici e la terra. Assicurate la pianta con un legno ben stabile per favorirne la crescita.
Si consiglia d’integrare la concimazione con la fertilizzazione. Mentre la potatura viene effettuata una prima volta nei mesi di maggio e giugno. Questa serve per:
Le patologie che colpiscono la pianta di pesco sono per lo più
In questo caso bisogna potare e poi bruciare i rami o compostarli, perché se venissero lasciati cadere a terra le spore svernanti dei funghi patogeni potrebbero attaccare di nuovo l’albero nella stagione successiva
La stagione delle pesche e quindi anche delle nettarine, a seconda della varietà, inizia da fine maggio e termina a fine settembre e inizio ottobre per le piante a fioritura tardiva.
Esistono diverse varietà di questo frutto con buccia liscia. Vediamo le più apprezzate.
Questo frutto ha un colore chiarissimo, quasi bianco, la sua polpa è succosa e profumata. Si tratta di una varietà coltivata da secoli. Matura in piena estate, tra fine luglio fino ad agosto.
La Sbergia è una variante della nettarina a buccia liscia. Si distinge perché è molto piccola ma dal profumo intenso e il sapore dolce. Si coltiva esclusivamente in Sicilia.
Questa variante di pesca si produce unicamente in Calabria dove viene chiamata merendella. Si caratterizza per un albero con rami misti corti e corteccia di colore prevalentemente rosso. Il frutto è molto profumato e buono.
Una pesca dalla buccia liscia e gialla con chiazze rosse che matura in agosto. La polpa è gialla molto profumata.
Tra i cultivar tardivi c’è la Fairlane e la Tardiva – oltre alla Maria Aurelia – che maturano da metà agosto a settembre.
Nelle pesche sono presenti buone quantità di sali minerali come il potassio, il magnesio e il fosforo che svolgono importanti funzioni nel nostro organismo.
Sono poi presenti le vitamine: in particolare la vitamina C, la vitamina E e la vitamina B3. Non mancano gli antiossidanti quali beta-carotene, luteina e zeaxantina.
Vediamo come questi componenti nutrizionali possono giovare alla nostra salute.
Le pesche hanno poche calorie circa 39 calorie ogni 100 gr di polpa. Si può dunque ritenere un alimento adatto alle diete ipocaloriche anche perché contiene tanta acqua e ha un ottimo potere saziante.
Inoltre pesca noce è facilmente digeribile e può essere consumata da chi soffre di cattiva digestione, dalle donne in gravidanza e dai bambini, che la adorano per il suo sapore dolce e succoso.
Consigliata dunque per fare una merenda sana e poco calorica.
La pesca è un frutto estivo ricco di acqua, vitamine e antiossidanti dalle proprietà drenanti e disintossicanti. E’ consigliata anche per le sue proprietà diuretiche, rinfrescanti e leggermente lassative. Vediamo quali benefici apporta al nostro organismo.
Le pesche noci vengono utilizzate nella preparazione di confetture, marmellate, succhi, sciroppi, gelati. Si mangiano essiccate, sciroppate, fresche, a pezzi nello yogurt. Per beneficiare delle proprietà delle pesche sarebbe però consigliato consumare il frutto fresco.
Vi servono questi ingredienti:
Preparazione. Lavate l’insalata e asciugare, lavate anche le pesche che devono essere mature, ma ben sode, e tagliatele a spicchi. Unite tutto in una insalatiera capiente. Affettate e mondate la cipolla e aggiungetela assieme alle noci e il Roquefort precedentemente tagliato a pezzetti. Se non piace questo formaggio si può utilizzare la feta.
Nel frattempo preparate il condimento per l’insalata: un’emulsione con olio, aceto balsamico e un pizzico di sale. Con questo condimento condite bene l’insalata.
Questa torta soffice e senza glutine é lattosio, si prepara con le pesche noci fresche. Ingredienti:
Preparazione. Scaldate intanto il forno a 160°. Lavate e affettate le pesche con la buccia. Irroratele con limone e poi cospargete con 20 gr di zucchero di canna. Lavorate il burro ammorbidito con la frusta elettrica in una ciotola unendovi i restanti 170 gr di zucchero di canna e la scorza grattugiata del limone. Quando il composto sarà bianco e spumoso unite le uova, una alla volta. Unite anche la farina setacciata con il lievito, lo yogurt e il pizzico di sale.
Amalgamate bene gli ingredienti e versate poi il tutto in una terrina da forno, foderata da carta da forno. Sopra il composto e mettete le fettine di pesca noce. Lasciate in forno a 180° per 1 ora. Quindi lasciate a raffreddare fuori dal forno e servite.
L’unica controindicazione al consumo di pesche e di pesche noci, è data dalla possibilità di essere allergici al frutto. La nettarina ad esempio può scatenare la sindrome orale allergica, ma l’allergia a questo frutto è piuttosto rara.
Si può consigliare è di consumarle lontano dai pasti principali in quanto potrebbe provocare fermentazioni se consumata insieme a carboidrati e latticini.
Va inoltre ricordato che il nocciolo della pesca è tossico in quanto contiene amigdalina, una sostanza che a contatto con gli enzimi della flora batterica si rivela nocivo. Ma noi non mangiamo il nocciolo della pesca…. il vero rischio è per i nostri amici a quattro zampe.
Bisogna stare molto attenti se si ha un cane a non lasciare che si mangi una pesca intera: è infatti uno dei frutti che predilige, ma è rischioso, perchè che oltre alla polpa potrebbe ingerire anche l’interno del nocciolo.
Di colore chiaro, sembra una mandorla molto amara. il seme interno al nocciolo contiene amigdalina che modificata opportunamente dai batteri intestinali, dà origine al cianuro. Questo veleno è tossico per noi e per i cani.
Se il cane dovesse erroneamente mangiare il seme della pesca – la dose tossica di amigdalina per un cane è di circa 2 mg/kg e la si può raggiungere anche con un solo nocciolo – bisogna subito contattare il veterinario.
Bisogna dire che purtroppo è letale per il nostro fidato amico.
Le pesche vengono usate anche in cosmetica perché rendono la pelle nutrita e vellutata.
Ad esempio è possibile preparare una maschera naturale per il viso utilizzando un frutto molto maturo, un po’ di latte di mandorle non zuccherato e un cucchiaino di olio di mandorle dolci.
Il tutto va frullato fino ad ottenere una crema profumatissima da stendere sul viso per 20 minuti. Rende la pelle molto luminosa.
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.