Pescomaggiore: quando la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo è anche eco-sostenibile

Molti di voi conosceranno il mito dell’Araba fenice, l’uccello rinato dalle sue stessi ceneri, simbolo di come sia possibile ripartire da zero dopo la distruzione e la morte. Anche Pescomaggiore, un piccolo borgo medievale a pochi km da l’Aquila, sta risorgendo dalle macerie che la notte del 6 aprile 2009 lo hanno completamente raso al suolo.

E’ così che il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore, nato ben prima del sisma, dà vita ad EVA, il cui acronimo sta per Eco Villaggio Autocostruito. Il progetto è stato messo a punto da due architetti, Paolo Robazza e Fabrizio Savini, i quali avvalendosi della collaborazione di un esperto in bioarchitettura, Caleb Murray Burdeau, hanno pensato di realizzare un villaggio autofinanziato utilizzando materiali con il minimo impatto ambientale.

EVA - Eco Villaggio Autocostruito

I bilocali e trilocali utilizzano una struttura portante in legno e balle di paglia prelevate direttamente dai vicini campi di cereali. Come mai è stata scelta la paglia come materiale di rivestimento? Perché nonostante la sua apparente fragilità, è un materiale capace di resistere per almeno un secolo. La balla di paglia è una fibra compressa, per cui dalle caratteristiche molto simili a quelle del legno.

Consente di ridurre gli sprechi energetici del 76% in quanto mantiene caldi gli ambienti in inverno e freschi in estate. Ovviamente durante la realizzazione delle strutture saranno necessari una serie di accorgimenti tecnici per poter sfruttare al meglio questo materiale eco-sostenibile.

L’energia elettrica nelle abitazioni viene fornita da impianti fotovoltaici, mentre i pannelli solari producono acqua calda. I composti organici vengono raccolti in appositi impianti di fitodepurazione e compostiere per poi essere riutilizzati come fertilizzanti.
Anche l’acqua piovana viene raccolta attraverso un sistema di canali di modo da essere ridirezionata verso i campi.
Il progetto è sostenuto in parte dalle donazioni e in parte dai beneficiari, considerando che il prezzo al metro quadro è di 650 euro, molto più basso rispetto a quello previsto per i moduli del progetto C.A.S.E..

Oltre alla ricostruzione sono previsti degli interventi di promozione delle attività agricole: il progetto Frutta Antica per il recupero della coltivazione dei prodotti del luogo, il progetto Cerere rivolto alla coltivazione di cereali antichi autoctoni, come il farro “triticum dicoccum”, il potenziamento della coltura di zafferano, la patata turchesa, l’incentivazione della produzione di miele.

Il tutto si inserisce in un’ottica di miglioramento della qualità della vita partendo dal presupposto che il primo passo sia il recupero delle tradizioni locali. Quando l’amore per la propria terra è così forte e radicato in una comunità si può rinascere con una marcia in più, dimostrando che l’istinto di sopravvivenza sa essere più forte delle avversità.

Per maggior informazioni vi rimandiamo direttamente al sito web del progetto http://www.pescomaggiore.org/

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Alessia

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