Il petrolio bianco anche conosciuto con il nome di petrolio lampante è un liquido trasparente, limpido con un suo caratteristico odore che riporta al cherosene. In effetti, questo prodotto è un derivato del petrolio greggio, che viene utilizzato a casa per piccoli lavori di pulizia domestica, per smacchiare e lucidare oggetti sporchi di grasso o catrame o ruggine. Ma è usato anche nell’industria per l’alto poter sgrassante e per il suo potere solvente.
Il petrolio bianco infatti è spesso tra i componenti di vernici, smalti sintetici e cere sintetiche.
Viene usato dai meccanici per sgrassare a fondo e togliere la ruggine ad esempio dalle catene dei motorini. Il petrolio lampante è poi un ottimo combustibile per le lampade a petrolio. Ma attenzione: è un prodotto molto inquinante che va usato con cautela e soprattutto smaltito responsabilmente.
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Ecco tutto ciò che dobbiamo sapere sul petrolio bianco
Il petrolio bianco è comunemente chiamato petrolio lampante perché veniva utilizzato per accendere le lanterne a petrolio. Alla vista questo petrolio è un liquido trasparente, ma dal forte odore caratteristico che lo identifica subito come derivato del petrolio.
Il petrolio bianco è una miscela di idrocarburi più o meno raffinata ottenuta dalla distillazione del petrolio greggio.
Il suo nome chimico è esano – CH3(CH2)4CH3 – ed è un solvente molto potente usato soprattutto nell’industria di vernici o per la lubrificazione in meccanica.
Si presenta come un liquido incolore, limpido, con un odore tipico di idrocarburo.
Le sue principali caratteristiche sono
Il petrolio bianco è insolubile in acqua ma solubile in solventi organici: ad esempio la cera d’api si scioglie completamente in questo liquido.
Il petrolio lampante è disponibile sia puro sia denaturato. Il prodotto puro è stabile, ha una velocità di evaporazione molto bassa e non si deteriora nel tempo.
Comprare petrolio bianco o lampante è semplicissimo. si può facilmente reperire nelle catene della grande distribuzione di utensileria e fai da te perché spesso utilizzato dagli appassionati del bricolage.
Si trova in contenitori da 1 litro e costa in media 9-10 euro.
Online il petrolio bianco si può acquistare anche sulle varie piattaforme di e-commerce.
Il petrolio bianco è utilizzato fondamentalmente come sgrassatore per opere di pulizia a fondo o smacchiatura di superfici particolarmente compromesse, magari da macchie di catrame o ruggine o cera.
Ma vediamo tutti i principali utilizzi di questo liquido.
Viene utilizzato solitamente come:
Il petrolio bianco è usato in pratica
La versione raffinata, cioè il cherosene, è utilizzato come combustibile.
La versione profumata per le pulizie domestiche.
Il petrolio lampante può trovare impieghi
Attenzione: NON è vero che il petrolio bianco si può usare contro i pidocchi. E’ una miscela di idrocarburi che causerebbe una reazione avversa se applicata sulle cute e, essendo assorbita dalla pelle, può provocare intossicazioni gravi.
Il petrolio bianco o lampante va usato con attenzione e moderazione essendo una miscela di idrocarburi. In particolare, se si utilizza bisogna seguire alcune indicazioni di sicurezza:
Questa miscela di idrocarburi che si acquista in barattoli di latta, è un prodotto stabile e poco volatile con bassa velocità di evaporazione che va conservato lontano da sorgenti di calore e lontano da mani inesperte.
Il suo punto di autoaccensione è difficile da raggiungere (210 °C) ma il suo punto di infiammabilità è compreso tra i 21° e i 55 °C.
Petrolio bianco e olio bianco sono la stessa cosa? No!
Il petrolio bianco è altamente inquinante e va smaltito in modo corretto con responsabilità.
Prima di tutto se viene utilizzato per faccende domestiche NON smaltire il liquido residuo nel rubinetto. La stessa cosa per qualsiasi utilizzo: non va smaltito nel rubinetto o nelle fognature ma va consegnato in discarica.
Bisogna fare attenzione e raccogliere il prodotto utilizzato in un recipiente, anche se viene usato in piccole dosi per il fai da te o per piccoli lavoretti di bricolage.
Quindi chiamare il centro di raccolta rifiuti (ecocentro) per sapere come avviene lo smaltimento nel proprio comune. Di solito nel giro di qualche giorno vengono a ritirare il residuo inquinante, senza pagare nulla di più della normale tassa annuale, che si paga al comune di residenza (Tari).
Se si tratta di grandi quantitativi da smaltire la cosa diventa più complessa: le aziende sono tenute per legge a comunicare la presenza di rifiuti inquinanti, di raccoglierli adeguatamente e di consegnarli periodicamente al centro specializzato nel ritiro di materiali inquinanti.
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