Le piste ciclabili rientrano nell’obiettivo comune di molte città occidentali di rendere la mobilità sostenibile sempre più diffusa. L’uso comune della bicicletta come mezzo di trasporto urbano veloce, economico ed eco-friendly viene sostenuto da tutte le amministrazioni comunali, che ormai da anni propagandano la necessità – per il clima e per la nostra salute – di far uso delle nostre gambe o della bici per gli spostamenti urbani.
Spesso a frenare il desiderio dei cittadini di attuare questa forma di mobilità sostenibile è l’assenza di infrastrutture in grado di rendere competitivo il mezzo bici rispetto all’automobile. In pratica, affinché i cittadini si possano spostare liberamente in bicicletta, le città necessitano di piste ciclabili o percorsi ciclopedonali realizzati adeguatamente, che permettano di transitare in bici in piena sicurezza. Ma vediamo esattamente cosa sono le piste ciclabili.
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Il Codice della Strada definisce così le piste ciclabili: ‘parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi’.
I percorsi ciclopedonali garantiscono un minimo di sicurezza ai ciclisti in ambito urbano e si prestano inoltre per essere realizzate in caso di percorsi cicloturistici, dove la presenza dei pedoni è limitata e non si crea conflitto tra i diversi utenti del percorso.
Sempre in riferimento all’art 182 del Codice della Strada possiamo dire che per percorso ciclopedonale si intende una area pedonale in cui è consentito il passaggio delle biciclette.
La pista ciclopedonale quindi nasce per essere attraversata da soli pedoni ma è un’are in cui si consente anche il passaggio delle bici. In questi percorsi dunque il ciclista è ospite e deve fare attenzione ai pedoni, non viceversa.
Le persone che si muovono in bicicletta hanno per legge l’obbligo di utilizzare un percorso ciclopedonale se presente. In particolare esiste nel codice della strada l’articolo 182 che impone alle biciclette di transitare sulle piste loro riservate se esistenti. Il mancato rispetto di questa norma è sanzionabile: la multa va dalle 25 ai 100 euro .
Quindi è bene sapere che, se esiste una pista ciclabile, siamo obbligati a transitare con la bicicletta sul quella pista dedicata, non sulla carreggiata.
Le piste ciclabili possono essere:
Possono essere:
Dal punto di vista della tipologia, possiamo classificare le piste ciclabili come segue:
Le piste ciclabili possono essere realizzate in diversi tipi di terreno e fondo. l materiali comunemente usati in contesti urbani sono:
Mentre in contesti extraurbani o in percorsi turistici è facile trovare sentieri in terra battuta o sterrato predisposti alla mobilità eco.
Il percorso deve essere privo di buche e fosse, deve essere ben illuminato, ben manutenuto e con segnaletica stradale orizzontale e verticale adeguata e riconoscibile da tutti.
Tre le caratteristiche principali delle piste ciclabili:
Ovviamente le piste ciclabili sono assolutamente vietate a auto, motocicli e auto elettriche.
Sono però accessibili a biciclette elettriche e a pedalata assistita, agli skateboard ed ai monopattini. Sono inoltre accessibili ai pedoni nel caso di pista ciclopedonale.
Negli ultimi anni si è affacciata una nuova forma di mobilità urbana composta da una serie di cosiddetti microveicoli elettrici, assolutamente non inquinanti, che sfrecciano nelle nostre città.
Si è quindi resa necessaria una nuova normativa, un aggiornamento del Codice della Strada, che non si è fatto attendere.
Il decreto, a firma dell’allora ministro dei Trasporti Toninelli, ha fissato nuove regole per la circolazione di questi mezzi, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale venerdì 12 luglio 2019, entrata in vigore sabato 27 luglio.
Il decreto Toninelli stabilisce che monopattini elettrici, hoverboard, segway, monociclo elettrico e naturalmente anche il discusso monopattino elettrico, possono tutti circolare, , previa delibera comunale, su:
Questi mezzi dovranno essere dotati di illuminazione e segnalatore acustico. Il motore elettrico non dovrà superare i 500 Watt di potenza.
Se il mezzo non possiede luce e catarifrangente posteriore non potrà circolare dopo il tramonto.
Infine vi è l’obbligo per il segway e il monopattino elettrico, se si circola su strada o su pista ciclabile, di indossare la sera il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità.
Tutti i veicoli dovranno avere la marchiatura CE, ai sensi della direttiva europea 2006/42/CE
Nelle aree urbane i mezzi monoruota, segway e hovverboard non possono comunque superare i 6 Km all’ora. I monopattini e le bici elettriche sono equiparati e devono andare alla velocità di massimo 20 km/h. Altre limitazioni riguardano invece le piste extraurbane e le aree con limite 30 Km.
I veicoli elettrici di micromobilità potranno essere guidati esclusivamente da conducenti maggiorenni, a meno che il minore (comunque dai 15 anni in su) non sia in possesso della patente AM (quella per il motorino).
Sempre più apprezzate da viaggiatori che amano il turismo ecologico, le piste ciclabili si snodano in percorsi di grande impatto naturalistico. In Italia in particolare attraversano luoghi incantevoli, sia dal punto di vista ambientale che d’interesse storico e i piccoli borghi rurali che incontrano.
Il turismo in bici permette di osservare e vedere paesaggi, luoghi e monumenti che altrimenti vanno persi nella velocità degli altri mezzi di trasporto.
Vi diamo alcuni suggerimenti sulle più belle piste ciclabili da attraversare con tutta la famiglia. Cominciamo a viaggiare in Italia da Nord verso Sud
La Ciclabile della Martesana è il percorso parte dal centro di Milano e arriva fino a Trezzo d’Adda. Si tratta del famoso Naviglio di Leonardo Da Vinci: terminato nel 1471, il Naviglio Martesana era una enorme opera idraulica dell’epoca.
In passato sulle rive c’era la strada che veniva percorsa dai cavalli che trainavano i barconi lungo questa importante via d’acqua, che collegava i paesi con Milano. Oggi la ciclabile della Martesana vanta 36 km su sede propria protetta e parallela al Naviglio.
La Ciclovia del Ponente Ligure o Riviera dei Fiori è tra le più affascinanti d’Europa. Lunga 24 Km è un percorso ciclopedonale in due direzioni di marcia.
La ciclabile nasce sul l’ex-tracciato ferroviario costiero a binario unico Genova-Ventimiglia, nel tratto compreso tra Ospedaletti e San Lorenzo al Mare.
La linea è stata bonificata e trasformata nell’attuale pista ciclabile nel 2014, ed è ancora in evoluzione fino ad Arma di Taggia.
Si tratta di una strada asfaltata, con adeguata segnaletica stradale e impianti di sorveglianza e soccorso, con punti di ristoro ogni 500 metri circa. La pista è tutta parallela al mare.
La Ciclovia VenTo è un progetto di mobilità sostenibile che punta alla realizzazione di una grande strada tra Veneto e Piemonte. Sono 679 km di percorso che attraversano città bellissime come Venezia e paesaggi naturali unici come la Pianura Padana.
Ad oggi solo in parte è ciclabile, ma conta di attraversare in futuro longitudinalmente l’Italia per unirsi alle ciclovie europee.
La pista Garda by Bike inaugurata il 14 luglio del 2018 è considerata tra le più belle d’Europa per impatto paesaggistico. Ad oggi è in via di ultimazione, e dovrebbe arrivare a 12 km totali di percorso a curve che nascondono scenari lacustri incantevoli.
Larga 2,5 metri e illuminata di notte, si può attraversare sia a piedi sia in bicicletta, mantenendo un limite di 10 km/orari. La ciclovia parte da Limone sul Garda e arriva a Capo Reamol, nel bresciano, al confine con il Trentino Alto Adige.
La Ciclovia Alpe Adria è un itinerario che si snoda metà in Italia e metà in Austria, passando in parte sul vecchio tracciato della ferrovia che porta da Tarvisio a Trieste.
Questa via ciclabile parte da Salisburgo e arriva fino a Grado, toccando scenari di montagna spettacolari e selvaggi nelle Alpi Giulie, attraversando vecchi borghi affascinanti e arrivando fino alle rovine romane di Grado.
Nota via di alto valore spirituale, la Via Francigena è l’antica strada che conduce da Canterbury a Roma e che fanno ancora oggi i pellegrini per arrivare a San Pietro. La Via Francigena è un percorso a piedi per tutti, ed è un itinerario storico eccezionale: parte dal Gran San Bernardo per arrivare alla Capitale.
Per affrontare questa via è necessario un po’ di allenamento e una mountain bike, perché il percorso è sconnesso e immerso nella natura.
Il cicloturismo è molto sviluppato in alcuni paesi del Nord Europa. Noi Italiani in questo siamo arrivati decisamente dopo. Sono molte le città europee già interamente tracciate da percorsi pedonali per la mobilità urbana. Basta pensare a Berlino, Amsterdam, Copenaghen.
Non mancano anche le grandi vie ciclopedonali che attraversano l’Europa in lungo e largo, toccando luoghi d’arte e naturali di grande bellezza.
Tra gli itinerari europei più frequentati dagli appassionati di turismo in bicicletta c’è sicuramente il percorso lungo il fiume Danubio che taglia il vecchio continente da ovest ad est, terminando il suo viaggio sul Mar Nero.
La ciclovia del Danubio si sviluppa sia su piste ciclabili che su strade secondarie a bassa percorrenza, attraversando le tre B, le tre capitali Bratislava, Budapest e Belgrado. È lunga 2860 km e attraversa Germania, Austria, Repubblica Slovacca, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Moldavia, Romania, Ucraina.
La ciclovia della Loira è conosciuta, con il nome di Loire à vélo, per snodarsi tra i numerosi castelli che sorgono lungo il grande fiume francese: il percorso ciclabile si sviluppa tutto in territorio francese ed è lungo ben 750 km.
Questo particolare percorso olandese è stato inaugurato in onore di Van Gogh in concomitanza con il 125esimo anniversario della sua morte. Si tratta di 2 km di strada illuminata di notte grazie ad un sistema alimentato da energia solare, che rende la pista luminescente.
L’artista Daan Roosegaarde ha progettato il percorso ciclabile ispirandosi all’omonimo quadro di Van Gogh.
Non è forse tra le ciclabili dal percorso più interessante per gli amanti della bicicletta per se, ma vale la pena provare almeno una volta la sensazione di pedalare in notturna galleggiando su una strada luminosa grazie alla Starry Night Cycle Path.
Il Cammino di Santiago è certamente più famoso per motivi religiosi e spirituali in generale, che spingono ogni anno migliaia di persone ad affrontare questo percorso a piedi o in bicicletta.
Ma, oltre che per motivi religiosi, la zona è bella da scoprire anche dal punto di vista puramente paesaggistico. Considerato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e Primo Itinerario Culturale Europeo, questo percorso conta 800 km, tra varie altezze e difficoltà. È possibile attraversarlo interamente, ma non è adatto a chi non è allenato.
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