Erbe medicinali e aromatiche

Poligala: proprietà, usi e controindicazioni della pianta officinale

Quello che c'è da sapere su questa pianta erbacea diffusa anche in Italia

La poligala è una pianta officinale impiegata soprattutto per le sue proprietà sedative ed espettoranti contro tosse e bronchite. Scopriamo come utilizzarla e quali sono le controindicazioni.

Poligala: proprietà, usi e controindicazioni della pianta officinale

La poligala (nome scientifico Polygala) è una pianta erbacea officinale a cui fanno capo oltre 500 specie botaniche.

Appartenente alla famiglia delle Polygalaceae, questa pianta è originaria delle zone tropicali ma è presente anche nella zona settentrionale dell’emisfero boreale. In Italia è diffusa su tutta la penisola.

Essa tende a svilupparsi ai margini dei boschi o all’interno di prati ben esposti al sole. Questo arbusto di medie dimensioni è rinomato soprattutto per fini ornamentali. Raggiunge dimensioni medie, sviluppandosi al massimo per 2 metri in altezza e larghezza.

Ha un portamento leggero ed elegante con sottili e numerose ramificazioni. I suoi fiori compaiono dalla fine del periodo invernale ad autunno inoltrato. I tipici colori delle graziose infiorescenze sono il viola, il rosa e il bianco. Alcune specie di poligala sono adoperate in ambito fitoterapico, soprattutto come rimedio naturale contro tosse e bronchiti. 

Poligala significato

L’origine etimologica del nome della pianta risale ad un’antica credenza. Si pensava, infatti, che questa specie botanica fosse in grado di stimolare la produzione di latte nelle mucche. Polygala, in greco, significa proprio ‘molto latte’.

Tale credenza era stata poi estesa anche alle gestanti, pensando che potesse stimolare la secrezione di latte in abbondanza.

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Polygala vulgaris

Tra le varie specie di polygala, quella vulgaris è associata ad un possibile uso terapeutico grazie alle sue proprietà. L’uso fitoterapico è dovuto alla presenza di importanti costituenti, come saponine, tanni, flavonoidi, resina e glucidi. Durante la fioritura vengono raccolte tutte le parti della pianta per poi sottoporle ad essiccazione.

Si riscontrano proprietà diuretiche, lassative, emollienti, espettoranti, toniche e antireumatiche attribuite alla pianta. Deve essere assunta a dosi molto basse poiché potrebbe indurre il vomito a causa delle sue proprietà emetiche. Secondo un’antica credenza popolare, si riconoscevano anche proprietà galattogoghe non confermate attualmente.

In ambito fitoterapico la pianta viene utilizzata soprattutto come rimedio naturale per alleviare i disturbi a carico delle vie respiratorie. Si adopera pertanto in caso di tosse, asma, bronchite e affezioni polmonari.

poligala milkwort bush (Polygala myrtifolia)
Poligala: è una pianta officinale caratterizzata da infiorescenze di colore viola, rosa o bianco. Questa, in particolare, è l’infiorescenza tipica della Polygala Myrtifolia.

Poligala modalità d’uso

Per beneficiare delle proprietà terapeutiche di questa pianta officinale si utilizzando tutte le sue parti, comprese le radici. Per assumere la polygala si può preparare un decotto facendo bollire 30 grammi di radici in 1 litro di acqua per qualche minuto.

Poligala sciroppo

In piccole quantità l’estratto della pianta si può trovare anche all’interno di sciroppi. Viene in questo modo sfruttata l’azione espettorante tipica della polygala. Spesso si trova in combinazione con estratti di altre piante ad azione antinfiammatoria, come la piantaggine. L’azione terapeutica della poligala è dovuta all’incremento nella secrezione di muco bronchiale fluido, che si può facilmente espellere con qualche colpo di tosse.

poligala
Poligala: un decotto a base di questa pianta è un rimedio naturale contro tosse e bronchite.

Poligala controindicazioni

In caso di assunzione di dosi eccessive della sostanza o per periodi di tempo prolungati si possono riscontrare degli effetti collaterali. Questi possono includere sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea. L’assunzione dei decotti a base di polygala sono controindicati alle donne in gravidanza o in fase di allattamento.

Prima di auto somministrarsi una terapia a base di polygala è sempre opportuno consultare il proprio medico di fiducia o personale specializzato in rimedi erboristici. Il consumo è sconsigliato anche ai pazienti affetti da gastrite e ulcera peptica o se si ha un’ipersensibilità accertata ad uno o più componenti della pianta.

Curiosità: in inglese la polygala vulgaris è conosciuta con il nome di common milkwort, mentre la polygala myrtifolia è nota come myrtle-leaf milkwort, nome che si riallacciano all’etimologia greca (“molto latte”) della pianta.

Poligala coltivazione

Tra le varie specie botaniche che fanno capo alla poligala, la myrtifolia rappresenta uno degli esemplari più coltivati a scopo ornamentale. Questo arbusto sempreverde fiorisce durante l’anno ed è abbastanza facile da coltivare. Può trovare spazio in giardino grazie alle sue dimensioni abbastanza contenute. Richiede una buona esposizione al sole e una posizione ben illuminata.

La polygala myrtifolia resiste bene anche alle alte temperature del periodo estivo e si adatta anche a periodi di siccità. Tuttavia, questa pianta teme il gelo mal sopportando gli inverni troppo rigidi. Le innaffiature devono essere regolari, soprattutto da aprile a fine autunno.

Bisogna evitare però la formazione di ristagni idrici assicurando alla pianta dei terreni ben drenati. Se viene coltivata in zone con inverni rigidi, si consiglia di ripararla in un locale interno oppure all’interno di una serra.

La potatura: come farla e quando?

Per la manutenzione e la pulizia della pianta non occorre intervenire in modo particolarmente drastico. Alla fine della stagione primaverile è sufficiente eliminare le infiorescenze ormai esauste.

Si possono accorciare leggermente i rami per attribuire una forma più armonica all’arbusto. Inoltre, si garantisce in questo modo la possibilità di produrre nuovi boccioli.

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