La pranoterapia è una delle tante discipline della medicina alternativa, il cui scopo è quello di ripristinare l’equilibrio energetico di una persona. Fin da subito, è bene precisare che la pranoterapia non è una terapia medica scientificamente riconosciuta. Tanto che, in genere, i suoi benefici vengono ricondotti all’effetto placebo. Ad ogni modo, poiché c’è parecchia confusione a riguardo e anche parecchio scetticismo, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla questione, andando a capire insieme di cosa si tratta, su quali principi si basa e come funziona.
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La pranoterapia rientra nella branca delle “medicine alternative”. Di origini molto antiche, si tratta si una disciplina olistica che tratta vari disturbi attraverso l’imposizione delle mani da parte del pranoterapeuta, spesso chiamato più genericamente “guaritore”.
Scopo della disciplina è quello di migliorare il benessere psico-fisico di una persona ristabilendo la sua energia vitale.
Si ritiene infatti che il pranoterapeuta possieda una carica energetica maggiore rispetto agli altri, e che la riesca a trasmettere a coloro che, per svariati motivi, hanno avuto un impoverimento della loro energia interiore.
Come già detto, la pranoterapia ha origini antichissime. Ve ne sono testimonianza e nell’Antico Egitto e nell’India del III millennio a.C. Ancora oggi, presso alcune popolazioni tribali, esiste ancora la figura dello “stregone” o del “guaritore” che “toglie i mali” attraverso la trasmissione di energie positive.
Poi, tra la seconda metà del 700 e gli inizi del 1800, il medico tedesco Franz Anton Mesmer cominciò a diffondere l’idea che tutte le cose dell’universo – compreso l’uomo – venissero attraversate da un flusso di corrente magnetica non visibile. Inizialmente, la sua teoria andò a scontrarsi con l’ambiente accademico, ma in seguito riscosse grande successo.
Nel 1970, in Italia nacque il primo centro di pranoterapia e negli anni Novanta, il fenomeno assume grande rilevanza.
Il vocabolo “pranoterapia” è composto dal termine “prana“, dal sanscrito che vuol dire “soffio vitale”, e “terapia”. Il concetto di “prana” affonda le sue origini nella religione induista e sta ad indicare l’energia vitale che anima ogni cosa, compreso l’uomo.
La pranoterapia si fonda su 3 principi:
Anzitutto, è bene ricordare che la pranoterapia non cura in senso propriamente detto, in quanto non è scientificamente riconosciuta. Premesso ciò, viene spesso scelta per trattare vari disturbi psicofisici, come:
Lo scopo primario della pranoterapia è quello di ricaricare il corpo con energia “pulita”, dopo aver eliminato le influenze negative in esso presenti. Le energie negative accumulate nell’organismo possono provenire da tensioni e dispiaceri, ma possono essere anche introdotte attraverso la respirazione e il cibo.
Navigando sul web è possibile trovare testimonianze di persone che hanno trovato sollievo con la pranoterapia dai dolori e dai disturbi cronici provocati da patologie come l’artrite reumatoide o la rizoartrosi.
Poiché , come già detto, la pranoterapia non è riconosciuta a livello scientifico, e poiché le predette patologie, ad oggi, non sono guaribili, è più probabile pensare ad un effetto placebo, causato dal profondo rilassamento e dalla miglior connessione con il proprio Io interiore che questa disciplina promuove.
Durante una seduta, il pranoterapeuta pone le sue mani in prossimità di alcune zone del corpo del paziente, sia esercitando un lieve contatto che mantenendosi ad una distanza breve. Eseguendo specifici movimenti delle mani, va quindi ad individuare le regioni che hanno bisogno di essere rigenerate.
A questo punto, prima rimuove le congestioni energetiche che sono presenti, e poi irradia nuova energia al fine di stimolarne i processi vitali.
Ogni seduta varia a seconda della problematica da trattare.
Spesso, prima di cominciare le sedute vere e proprie, i terapisti svolgono un incontro con i pazienti per parlare e confrontarsi soprattutto sul piano psicologico, in modo tale da far emergere gli eventuali traumi che hanno portato al prosciugamento dell’energia vitale. Una volta fatto ciò, spesso si procede ad analizzare i chakra in quanto le loro eventuali alterazioni possono essere la causa scatenante di problemi fisici.
Passando poi all’atto pratico, durante la seduta, il paziente è sdraiato con i suoi indumenti addosso e deve restare in silenzio con gli occhi chiusi. Ciò serve per creare uno stato di rilassamento. Il pranoterapeuta impone le sue mani in corrispondenza delle zone del corpo del paziente affette dal disturbo che si vuol trattare.
Come già detto, il pranoterapeuta gode di un soffio di energia vitale superiore rispetto alle altre persone. Per questo, tramite l’imposizione delle mani, dapprima estrapola le congestioni energetiche dalla persona, e poi irradia energia nuova e pulita in prossimità degli organi che hanno bisogno di essere rigenerati.
Talvolta, durante la seduta, vengono praticate anche altre tecniche “curative” come ad esempio la lettura dell’aura, la dimensione energetica di cui ci circondiamo fin da quando nasciamo e che condiziona la nostra personalità e il nostro umore.
Una seduta media dura circa 30-40 minuti.
Le persone possono percepire sensazioni diverse. In genere, la sensazione più comune è quella di un rilassamento molto profondo. Inoltre, in base alla propria sensibilità, si può provare un senso di calore ma anche di freddo. Leggerezza, vibrazioni e lievi pizzicori in determinate parti del corpo.
Il prana è energia vitale presente in qualsiasi essere vivente. Nessuno possiede il prana dalla nascita. Praticando però attività come lo yoga e la meditazione, è possibile canalizzare energia vitale e farla fluire nel corpo.
Questo flusso energetico viene vissuto come una sensazione generale di benessere e di equilibrio interno.
Si dice che chi possiede questa energia interiore, lo manifesti con un a maggior vitalità, un aumento della resistenza fisica e della capacità di recupero dopo uno sforzo, grande capacità di concentrazione serenità interiore.
Si deve frequentare una scuola apposita, con docenti validi, in grado di spiegare la metodologia in maniera chiara ed esaustiva.
Il pranoterapeuta non è un medico e neppure un operatore sanitario. Il suo lavoro non è regolamentato. Tuttavia, può esercitare la professione come qualsiasi altro operatore olistico, ai sensi della Legge 4 del 14 gennaio 2013.
Col decreto 28 aprile 2008, il Ministero della Giustizia ha riconosciuto a livello ufficiale l’idoneità di talune associazioni per la formazione professionale del pranoterapeuta; la più nota è l’A.N.P.S.I., Associazione Nazionale Pranoterapeuti Sensitivi Italiani, che ha sede a Milano.
Chi vuole diventare pranoterapista, può frequentare specifici corsi, al termine dei quali viene rilasciato un diploma attestante l’attendibilità e la competenza.
A tal propsotio, oltre all’ANSPI di Milano, si possono citare il corso di pranoterapia psicosomatica a Roma e il Centro Studi Pranici Onde di Luce di Ancona.
Il costo medio di una seduta è attorno ai 60,00 euro.
Nella pranoterapia, è lo stesso pranoterapeuta che è fonte di energia, e quindi trasmette al paziente la sua energia, tramite l’apposizione delle mani. Nel reiki, invece, l’operatore trasmette il Ri, ovvero l’energia universale, assorbita dalla natura, dagli elementi e dal cosmo.
Non ci sono dati scientifici che confermano la possibile efficacia della pranoterapia. Più che altro, si ritiene che la “guarigione”, o per meglio dire l’alleviamento dei disturbi, sia dovuta al cosiddetto “effetto placebo”, che a sua volta dipende dalla capacità del terapeuta di suggestionare il paziente.
Poiché non prevede l’impiego di medicinali né tecniche invasive, di per sé, la pranoterapia non particolari effetti collaterali né controindicazioni.
L’unica controindicazione che le si può attribuire, sta nel fatto di considerarla “a pieno titolo”, ritardando così esami diagnostici e/o cure specifiche oggettivamente efficaci e scientificamente provate. Proprio per questo motivo, si consiglia di considerare la pranoterapia al limite come una integrazione collaterale da affiancare alla medicina tradizionale.
Per finire, ecco quello che vorreste sapere sulle medicine alternative e le terapie dolci:
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