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Proprietà e benefici del kumquat, noto anche come mandarino cinese

Un piccolo frutto da mangiare con la buccia che tutti dovrebbero conoscere

Il kumquat, noto come mandarino cinese, è un frutto ricco di notevoli proprietà e da mangiare con la buccia. Scopriamo come cucinarlo e quali sono i suoi benefici.

Proprietà e benefici del kumquat, noto anche come mandarino cinese

Cos’è il kumquat

Il kumquat è chiamato ‘mandarino cinese’ perchè somigliante al mandarino, ha una forma ovale o sferica ed è decisamente più piccolo del suo omonimo mediterraneo. Non fa parte della specie di mandarancio, ma è pur sempre un agrume come lo sono il bergamotto, pompelmo, limone, cedro e chinotto.

La sua caratteristica distintiva è di poter essere mangiato direttamente con la buccia che è sottilissima, liscia, lucida e di un bel color arancione brillante, ricca di oli essenziali.

Quali sono le varietà di kumquat

Originario del continente asiatico, si presenta in numerose varietà, di cui esistono sei differenti tipi catalogati e riconosciuti a livello mondiale: tra questi troviamo il Fortunella margarita, japonica, hindsii, meiwa, polyanta, obovata.

La curiosità: il nome ‘Fortunella’ è dovuto a Robert Fortune, il botanico che introdusse per la prima volta in Europa questo frutto.

Nonostante le numerose varietà della pianta nei negozi si trova sovente il tipo piccolo e rotondo che ricorda una piccola arancia tipico della fortunella japonica.

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Proprietà e benefici del kumquat

Quali sono i nutrienti del kumquat

Troviamo anche abbondanza di nutrienti e componenti importanti:

  • sali minerali, in particolare oligoelementi come ferro, manganese e calcio, di cui questo frutto è abbastanza ricco, che lo rendono efficace per la bellezza di capelli
  • antiossidanti come l’acido pantotenico, la riboflavina e l’acido folico
  • vitamine A, Vitamina E e C, di cui ricordiamo le notevoli proprietà antiossidanti, responsabili della sintesi del collagene (per la rigenerazione del tessuto cellulare) e della capacità di prevenire patologie gravi, quali diabete, tumori, malattie neuro-degenerative e con una rinomata efficacia antivirale
  • oli essenziali,  tra cui spicca la presenza del limonene, insieme a pinene, bergamotene, cariofillene, che si concentrano in particolar modo nella buccia

Quali sono le proprietà del kumquat

Questo frutto ipocalorico è ricco di sostanze che lo rendono un alimento dalle notevoli proprietà terapeutiche.

  • sostiene e rinforza il sistema immunitario,
  • favorisce il funzionamento delle vie respiratorie e dell’apparato digestivo
  • azione benefica nei confronti del sistema nervoso.
  • azione antimicrobica, antibatterica, antinfiammatorie e ha valenza anche antitumorale per via delle numerose sostanze antiossidanti in esso presenti.
  • leggero lassativo naturale.
  • apporta benefici alla vista e alla pelle grazie alla vitamina A
  • benefico per la salute dell’apparato cardiovascolare grazie al potassio, utile per stabilizzare i livelli pressori e alla fibra che aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue
  • regola il bilancio idrico dell’organismo, per la presenza di potassio, ed è molto utile per l’alimentazione dello sportivo
  • tiene in buona salute di denti e ossa grazie a calcio e fosforo

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Anche l’olio essenziale è impiegato in fitoterapia per

  • curare il mal di gola e le affezioni respiratorie
  • antidepressivo, capace di combattere gli stati di agitazione e tristezza
  • per contrastare l’insonnia

Coltivazione del kumquat

Si tratta di una pianta arbustiva sempreverde, che può raggiungere al massimo i 3-4 mesi e fiorisce solitamente durante la stagione estiva con piccoli fiori bianchi.

Questo agrume andrebbe preferibilmente piantato in un terreno fertile, non facendogli mancare l’acqua. Si può tenere anche in vaso ma sul balcone perché è una pianta da esterno, che resiste fino a -5° se ben riparata dal vento. Predilige un terriccio poco umido e privo di muschio.

Come piantare i semi di kumquat

In primavera, e comunque con temperature comprese tra 15 e 24°, distribuite i semi in un terriccio ricco di sostanze organiche e ben drenato.

Quanta acqua vuole il kumquat

Soffre l’eccessiva acqua. Ricordate che l’acqua deve essere più frequente solo all’inizio e poi bisogna diradare le annaffiature solo quando il terreno è asciutto.

Se volete tenerla in vaso ricordate che ce ne vuole uno grande con terra fertile e concime specifico per gli agrumi, che va rinnovato dopo la prima fioritura.

Predilige il sole e poca acqua, che va aumentata durante la formazione dei frutti.

Quando coltivare il kumquat

Per la messa a dimora in giardino è bene aspettare la primavera (da marzo fino a maggio) e ricercare una posizione soleggiata. In presenza di terreno drenante ma non argilloso aggiungete del letame, altrimenti prevedete uno strato di ghiaia. Riempite di stallatico, torba o terriccio universale.

Gli agrumi crescono in terreni con pH 6, quindi anche il kumquat. Controllate dunque se è troppo calcareo, ed eventualmente correggetelo con della torba, o troppo acido, per cui vi servirà della calce in polvere.

È una pianta robusta, i suoi nemici principali sono solo la cocciniglia e la minatrice degli agrumi, ma un buon trattamento organico li terrà alla larga. Fiorisce da giugno ad agosto quindi avrete frutti per tutta l’estate.

Tuttavia, dopo il rinvaso, potrebbe diminuire la fioritura o non averla affatto, ma niente paura! Si tratta di un meccanismo di difesa, perché questa pianta privilegia la crescita delle foglie ai fiori e frutti.

Dove tenere il kumquat in inverno

In giardino o sul balcone, l’importante è sistemarlo in una zona a mezz’ombra o poco soleggiata, e lontana dalle correnti d’aria, specie se fredde.

Quando si pota il kumquat

Deve essere potato con regolarità tra aprile e agosto, dandogli la forma ad alberello, con la chioma a palla.

Si recidono i rami secchi, i succhioni sterili che crescono sui rami e gli eventuali polloni basali. Nelle zone con clima freddo, la potatura si esegue in agosto; dove fa caldo, si può anticipare già nel mese di aprile.

Quando sono maturi i kumquat

Quando i frutti sono morbidi al tatto e sono di un bell’arancione intenso, vuol dire che sono pronti per la raccolta. I piccoli frutti vanno staccati con l’intero picciolo, utilizzando delle cesoie. I kumquat vanno conservati al fresco per un mesetto circa. Altrimenti vanno congelati.

Perché le foglie del kumquat si arricciano

La causa più comune può essere nei parassiti, come acari ed afidi che assorbono la linfa dalle foglie, facendole così arricciare.

Perché il kumquat perde le foglie

Rami che seccano e foglie che cadono possono essere la spia di varie problematiche come il marciume radicale.

Cosa si può innestare sul kumquat

L’arancio amaro è l’ideale. Va innestato quando la pianta è in succhio.

Come fare una talea di kumquat

Staccare una porzione di ramo dotata di 4-5 occhi e provvista di almeno un paio di foglie. Piantarla in un vasetto con substrato torboso umido e somministrare dell’ormone specifico. Per 20-30 giorni, mantenere umida la superficie delle foglie.

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Come si mangia il kumquat

Essendo fusa con la polpa, la buccia si può mangiare, sebbene ricordi l’aroma agrumato dell’arancia. Questo frutto si rivela succoso con un sapore dal dolce al lievemente aspro, ma molto aromatico a causa dell’elevata concentrazione di oli essenziali.

Il cosiddetto mandarino cinese si presta ad un consumo fresco oppure può essere utilizzato come ingrediente per la preparazione di confetture, canditi, liquori, gelati o granite, conserve sotto spirito. Inoltre, nelle pietanze salate, si sposa molto bene con l’anatra.

Quanti kumquat si possono mangiare al giorno

Essendo piuttosto zuccherini, la quantità giusta giornaliera è di un paio al giorno, meglio se consumati a colazione.

Ricette con i kumquat

In Asia è un ingrediente utile per la preparazione del chutney, una specie di salsa agrodolce, che assume la consistenza di una confettura.

Questi frutti possono anche essere preparati come frutta sciroppata, con una cottura a base di acqua e zucchero. Oppure, può essere gustato anche come frutta candita. Potete anche usarli per dare una nota dolce e acida alla carne o al pesce, così come si fa con gli agrumi, aggiungendoli in cottura interi o a spicchi.

Si prestano anche nell’esecuzione di liquori con un procedimento del tutto simile al limoncello, ma mettendoli a bagno nell’alcool interi e con la buccia.

Marmellata di kumquat

Molto particolare e diversa dalle solite, vediamo come realizzare una deliziosa marmellata.

Preparazione. Mettete i frutti a mollo in acqua fredda per un paio d’ore circa. Quindi scolateli e strofinate delicatamente la loro superficie utilizzando uno spazzolino per togliere qualsiasi eventuale residuo.
Tagliate a fettine, eliminare tutti i semini e versare il tutto in una casseruola. Aggiungete lo zucchero di canna, il succo di limone e la sua buccia grattugiata. Mescolate e poi accendete il fuoco: fate cuocere a fiamma bassa per una ventina di minuti circa, mescolando ogni tanto. Quindi, frullate con un frullatore ad immersione. Continuate a bollire a fuoco dolce per 10-15 minuti finché diventa colloso. Quando la nostra marmellata sarà pronta, versatela in vasetti sterilizzati. Chiudete il tappo, capovolgete e attendete che il tutto si raffreddi.

Straccetti di pollo con mandarini cinesi

Vediamo ora un secondo piatto.

  • 4 fettine di petto di pollo
  • 8 kumquat
  • farina q.b.
  • 1 ciuffetto di prezzemolo fresco

Preparazione. Tagliate a straccetti i petti di pollo e metteteli in un piatto. Distribuite sopra 4 kumquat grattugiati. Condite con olio e sale e fate marinare un’oretta circa, affinché si insaporisca per bene. Passate nella farina gli straccetti di carne poi farli rosolare in una padella antiaderente con olio già caldo per pochi minuti.

Unite poi in padella i restanti 4 kumquat tagliati a rondelle e privati dei semi. Aggiungete un goccio d’acqua e far cuocere ancora per 4 minuti circa. Aggiustate di sale e servite con una bella spolverata di prezzemolo fresco tritato.

Kumquat sciroppati

Vi servono:

500 gr di kumquat

350 gr di acqua

225 gr di zucchero

succo di 1/2 limone

Preparazione. In una pentola, mettete l’acqua, lo zucchero e il succo di limone. Fate bollire, mescolando per circa una decina di minuti. Unite al composto i kumquat ben lavati ed asciugati. Coprite e far riposare per minimo 12 ore. Trascorso tale periodo di tempo, trasferite i kumquat con lo sciroppo in una pentola e fate bollire il tutto per un quarto d’ora a fuoco dolce. Autandovi con un mestolo forato, estraete i frutti dallo sciroppo e sistemateli in vasetti di vetro sterilizzati, asciutti e puliti. Nel frattempo, portate nuovamente a bollore lo sciroppo. Quando si sarà addensato, versatelo ancora molto caldo sui frutti. Chiudete ermeticamente i vasetti, capovolgeteli e aspettate che raffreddino. Prima di consumarli, aspettate almeno 8 giorni.

Controindicazioni dei kumquat

A causa della presenza di acido citrico, è sconsigliata l’assunzione del kumquat ai soggetti che soffrono di gastrite, reflusso esofageo e ulcera gastroduodenale.

Inoltre, è sempre bene prestare la massima prudenza anche se si soffre di allergie e in stato di gravidanza. Ed ancora, poiché il kumquat interferisce con alcuni medicinali, negli ultimi casi citati e se si assumono farmaci, è bene chiedere il parere del proprio medico curante prima di consumarlo.

Quanto costano al kg i kumquat

Il prezzo medio al chilogrammo è pari a 5,96 euro.

Approfondimenti utili

Se ti piacciono i kumquat e vuoi saperne di più, ecco alcuni prodotti a base di questo frutto:

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