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Protocollo Itaca 2011: edilizia proiettata verso la sostenibilità

Dopo dodici mesi di lavoro è finalmente pronto il Protocollo ITACA 2011, lo strumento tecnico atto a valutare la sostenibilità energetica ed ambientale degli edifici. A confezionarlo l’Istituto per l’Innovazione e la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale, un’associazione di tipo federale che nasce nel 1996, per impulso delle stesse Regioni italiane, con l’obiettivo di attivare azioni ed iniziative condivise al fine di garantire il coordinamento di Regioni e Provincie autonome che possano sviluppare percorsi e politiche unitarie indirizzate verso un’unica direzione.

Protocollo Itaca 2011: edilizia proiettata verso la sostenibilità

Alla realizzazione del progetto hanno collaborato l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR, e l’ufficio italiano di iiSBE, organizzazione non – profit volta alla diffusione di politiche, metodologie e strumenti per la promozione di un ambiente costruito sostenibile.

In sintesi si tratta di un aggiornamento, che nasce dall’esigenza di allineare lo strumento di valutazione alle nuove norme tecniche UNI in materia di energia e comfort e alle “Linee Guida nazionali per la certificazione energetica”.

Sono stati modificati in maniera sostanziale anche gli indicatori relativi ai materiali da costruzione, alla qualità del servizio e alla qualità del sito.

Il Protocollo 2011 traduce in sintesi tutti i rilievi intervenuti in fase di applicazione dello strumento da parte delle Regioni e delle osservazioni tecniche avanzate dalle associazioni nazionali degli operatori economici, sia del settore imprenditoriale che della produzione, e degli ordini professionali.

Progetto Itaca 2011: costruire in modo sostenibile
Progetto Itaca 2011: costruire in modo sostenibile

Non a caso il Direttivo di Itaca ha anche adottato uno schema di Protocollo d’Intesa tra l’istituto e Accredia – unico organismo nazionale autorizzato a svolgere attività di accreditamento – in materia di edilizia sostenibile, che sarà trasmesso alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per la definitiva approvazione.

L’ obiettivo nello specifico è quello di realizzare un sistema di accreditamento e certificazione per la piena applicazione del Protocollo, a sostegno di politiche regionali mirate alla sostenibilità ambientale.

Insieme al Protocollo per Edifici Residenziali, per la prima volta è stato redatto anche il Protocollo per Uffici, in linea con la direttiva comunitaria che prevede per il 2020 consumi quasi azzerati per gli edifici pubblici. Realizzati a partire da un intelaiatura comune, valida per progetti di nuova costruzione e recupero edilizio, i due prontuari si organizzano intorno a 35 criteri di valutazione: a cambiare, nel caso del Protocollo per gli Uffici, sono i parametri di calcolo e le scale di prestazione per l’attribuzione dei punteggi.

Entrambi gli Strumenti riguardano sia le nuove costruzioni sia gli interventi di recupero edilizio. Il prossimo passo riguarderà invece l’introduzione di strumenti di valutazione per scuole, aree industriali ed edifici commerciali.

E’ inoltre prevista un’articolazione del punteggio di valutazione secondo tre valori. E’ presente un punteggio relativo alla qualità della localizzazione, che prescinde dalle scelte progettuali, e uno relativo alla qualità della costruzione. La combinazione dei due punteggi esprime quello complessivo della costruzione.

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