La Plantago psyllium è una pianta officinale nota anche con il nome di psillio o piantaggine ramosa. Noto rimedio popolare contro la stitichezza, è conosciuta anche per le sue virtù anti-infiammatorie e lenitive.
Ricca di vitamina C, mucillaggini, polifenoli e polisaccaridi, lo psillio è una pianta erbacea particolarmente utile in caso di stitichezza e diarrea.
Nota anche per le sue virtù anti-infiammatorie, può essere utilizzata per lenire la mucosa dell’intestino, in caso di coliti e colon irritabile.
Le fibre idrosolubili aiutano a favorire la peristalsi e quindi l’evacuazione, aumentando e ammorbidendo la massa fecale. Intanto silice, potassio e zinco proteggono e nutrono la mucosa. Le mucillaggini hanno anche virtù prebiotiche.
Favoriscono infatti il proliferare della flora batterica che migliora l’efficienza intestinale, quindi immunitaria. Prevengono così la comparsa del cancro del retto, e aiutando a ridurre l’assorbimento di grassi e zuccheri, diminuendo colesterolo, glicemia e favorendo il dimagrimento, sostenendo il lavoro del fegato.
Ad essere utilizzati in fitoterapia sono soprattutto i suoi semi, piccoli e neri, che hanno effetto lassativo. Le foglie dei congeneri di Plantago major e Plantago media vengono invece utilizzate per guarire punture d’insetti e piccole ustioni.
Il gel che viene prodotto dai semi quando entrano in contatto con l’acqua, agisce dunque come un lubrificante, quindi è utile in presenza di ragadi ed emorroidi. Ma è capace anche di assorbire l’eccesso di liquidi in caso di diarrea.
È importante che vada assunto 1 ora prima o almeno 3 ore dopo farmaci per via orale, e con l’ausilio di abbondante acqua. Sono sufficienti 150-200 ml d’acqua tiepida per ogni cucchiaino di semi. Assumerne al massimo 3, mattina e sera, dopo i pasti, per consentire la formazione del gel.
Nonostante siano insapori ed inodori, i semi funzionano anche a crudo. Sia da soli che uniti a yogurt, muesli o latte vegetale. In erboristeria è possibile anche trovare le capsule; seguite le dosi riportate sulla confezione.
Non deve essere usato per un lungo periodo di tempo; il suo uso eccessivo può infatti provocare gonfiore addominale e flatulenza, nausea e costipazione. Il psyllium può ridurre l’assorbimento, a livello intestinale, dei farmaci per uso orale.
In commercio è presente anche la polvere, che in rari casi può causare reazioni allergiche, sia per ingestione che inalazione. È controindicato per chi soffre di ostruzione o occlusione intestinale, mentre può essere consumato sia da diabetici che donne incinte, ma sotto stretto controllo medico.
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