La patina che si forma sulla lingua andrebbe eliminata per espellere tossine e residui. Vediamo come fare e perché le pulizia della lingua è importante e come praticarla correttamente.
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La nostra bocca ospita oltre 700 specie diverse di batteri, virus e funghi. Non tutti questi microrganismi hanno un impatto sulla salute, ma l’uso di farmaci, il fumo, l’alcol o lo zucchero, contribuiscono alla loro proliferazione e allo squilibrio del microbiota orale.
Inoltre, alcuni batteri possono diventare patogeni e causare infezioni alle gengive (gengivite), ai denti (carie) ed allo stomaco, all’intestino e perfino al cuore.
Una corretta pratica di igiene orale, che includa anche la pulizia della lingua, permette dunque di ottenere anche altri importanti benefici per il nostro organismo:
Inoltre, alcune persone hanno fessure naturali più profonde o più ampie o grandi papille sulla lingua, che catturano e trattengono i residui di cibo, causando infiammazione e talvolta alito cattivo. A questo proposito, il raschietto per la lingua può essere utile per rimuoverli.
Succede anche che sulla lingua si formi uno strato più o meno spesso, quasi biancastro.
Questo muco superficiale deriva dal reflusso gastrico o dallo scarico nasale. Rimuovendolo con un raschietto per lingua, si eliminano i batteri che causano ulcere sulla lingua, acne, psoriasi sulla pelle e dolori articolari.
Anche il consumo eccessivo di caffè, tè, latticini o sigarette può aumentare questo deposito.
La pulizia della lingua costituisce un ottimo strumento per prevenire o trattare un disturbo come l’alitosi.
Per quanto sia una prassi piuttosto snobbata e poco diffusa, è utile per combattere lo sgradevole odore dell’aria espirata. Tra l’altro, il cattivo alito, oltre a segnalare un malessere dell’organismo, può rappresentare un serio ostacolo per la vita sociale ed essere fonte di imbarazzo.
Spesso, infatti, non è sufficiente garantire una pur corretta e accurata igiene orale, lavando i denti dopo i pasti e utilizzando il filo interdentale.
Un eccesso di microflora che si deposita sulla lingua rischia di essere l’origine dell’alito cattivo. Specialmente appena svegli e verso sera, in particolare quando non si ha pranzato.
Dopo ogni pasto, è consuetudine pulirsi i denti con uno spazzolino, ma c’è un altro strumento per completare la routine orale: il raschietto per la lingua.
Nell’Ayurveda questa pratica millenaria è considerata un elemento chiave del rituale di purificazione che dovrebbe aiutare a disinfettare il corpo. La lingua è, infatti, considerata la porta d’accesso all’apparato digerente. È l’unica parte interna del corpo che può essere facilmente osservata, fornendo diverse informazioni sullo stato dell’organismo.
Si tratta di un accessorio a forma di U, realizzato in plastica, rame o acciaio a seconda del modello, che serve a raschiare la parte superiore della lingua, per pulire e rimuovere i depositi residui di cibo.
Accanto alle erbe ayurvediche sacre, come il Tulsi, lo Ashwagandha e loShatavari e pratiche come il massaggio ayurvedico, dunque, trova posto anche la rimozione della patina biancastra dalla lingua con l’apposito netta-lingua.
Ecco qui alcuni utili netta-lingua ayurveda:
Questa pratica, chiamata anche brushing, dovrebbe essere parte della quotidiana igiene orale. Pulendo la lingua si elimina anche la tipica patina biancastra. Spesso segnala la persistenza di batteri e cellule morte ed è sovente responsabile del cattivo odore dell’alito.
Questa buona abitudine può diventare una routine quotidiana insieme allo spazzolamento dei denti da fare al mattino dopo aver consumato la colazione.
Per eseguire una corretta pulizia della lingua basta seguire alcuni semplici passaggi:
È sufficiente raschiare delicatamente dalla parte posteriore della bocca verso quella anteriore per 3 o 4 volte.
L’obiettivo è di non danneggiare le papille, anche se queste si rigenerano regolarmente.
L’ideale è sciacquare la bocca con acqua calda, fare gargarismi e sputare. Va effettuato dopo il lavaggio dei denti e fatto ovviamente dopo i pasti.
Si può eseguire utilizzando lo stesso spazzolino sia con la parte opposta alle setole che con le setole stesse dello spazzolino, meglio se morbide.
Esistono anche degli scovolini appositamente pensati per questa funzione, si tratta di uno specifico raschietto linguale o netta-lingua, facilmente reperibile in commercio.
Questo attrezzo consente di raschiare delicatamente la lingua in modo semplice e veloce, per liberarla da batteri, sporco e muco. Detto anche raschietto per la lingua o netta-lingua, non è però un’invenzione del nostro secolo. Forse non tutti sanno che il raschietto usato da Napoleone Bonaparte è stato venduto all’asta nel 2015 per la somma di 18.000 euro!
Mentre in Italia è ancora uno strumento poco conosciuto, in Giappone è un prodotto comune e i consumatori hanno l’imbarazzo della scelta tra i vari modelli. Ecco allora una selezione di pulisci-lingua per adulti e bambini:
Per pulire la lingua, il raschietto linguale è l’attrezzo più comune, ma si può usare anche un cucchiaio, mentre lo spazzolino da denti è meno adatto, in quanto sposta solo il muco e le tossine.
Prendete un cucchiaio e passate il dorso contro il palato, come se stesse grattugiandolo sulla lingua. È possibile ripetere l’operazione più volte, avendo cura di sciacquare bene il cucchiaio dopo ogni passaggio.
La lingua sarà pulita quando non ci sono più depositi sul cucchiaio.
Con la pratica sarà possibile migliorare il posizionamento del pulisci-lingua evitando il fastidioso stimolo del vomito
Anche nei neonati si può osservare la formazione di una patina biancastra sulla lingua, spesso provocata dall’infezione di un fungo come la Candida Albicans, comunemente noto come mughetto.
Pur non essendo una condizione particolarmente allarmante, se non eccede le due settimane, è bene prendere in considerazione questa sorta di crema biancastra su lingua e gengive come sintomatica di uno stato infettivo.
In questo caso, può contagiare anche la madre per via del contatto con il seno. Spesso contratto in seguito al passaggio attraverso il canale del parto, il mughetto si può prevenire assicurando l’igiene del bambino sia a livello personale sia riguardo agli oggetti con cui viene a contatto.
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