Quali sono le prospettive del fotovoltaico? Gli scenari delineati dal Solar generation 2010 report
Avevamo già parlato in precedenza dello studio “Solar Generation 2010” di Greenpeace ed EPIA (European Photovoltaic Industry Association), ma oggi faremo un ulteriore approfondimento, perchè sintetizza in maniera efficace secondo noi quelle che sono le prospettive del fotovoltaico nel nostro paese e non solo.

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una crescita esponenziale della capacità installata di fotovoltaico, trainata soprattutto dall’Europa.
La crescita del fotovoltaico, facilitata da un sistema di contributi pubblici in alcuni casi molto generosi, legati alla necessità di produrre energia pulita limitando le emissioni di CO2, è stata ulteriormente facilitata dal calo dei prezzi dei pannelli fotovoltaici, iniziata nel 2007 e tuttora in atto, tant’è vero che si stima che nei prossimi 5 anni il prezzo dei pannelli fotovoltaici subirà un’ulteriore contrazione del 40%.
Ora il fotovoltaico si trova ad un punto di svolta: se è vero che fino ad oggi la leva di crescita è stata fornita dagli incentivi pubblici, presto (si stima da un minimo di cinque ad un massimo di dieci anni) siamo destinati ad entrare in uno scenario di grid parity, cioè coincidenza di costo tra un kw di energia prodotto da fotovoltaico e da fonti tradizionali e quindi una sostituzione delle “leve di traino”, con gli incentivi pubblici superati dalla convenienza economica, come tipico di un business finalmente ad alto ROI.
Il risultato della prosecuzione delle tendenze in atto farà sì che il solare diventerà una primaria fonte di approvigionamento energetico in tutto il mondo.
L’energia catturata dal sole assicurerà il 5% del fabbisogno energetico mondiale entro il 2020 e il 9% entro il 2030, diventando fonte di approvigionamento primario anche nei paesi in via di sviluppo.
Si prevede che nel 2030, circa 2,5 miliardi di persone potranno accedere all’energia elettrica grazie al solare. Interi paesi potranno intraprendere un percorso di modernizzazione “pulito”, diverso da quello della civiltà degli idrocarburi che ha contraddistinto fino ad oggi il cosiddetto primo mondo.
Fondamentale infatti l’impatto positivo a livello di ambiente: per ogni Kwh prodotto dai pannelli, il report Solar generation 2010 stima un risparmio di 0,6 Kg di CO2 immessa in atmosfera, dunque un importante contributo per cercare di limitare il surriscaldamento terrestre.
Parimenti importanti anche gli impatti a livello occupazionale, con il fotovoltaico che si delinea come primario vettore di crescita nei cosiddetti green jobs: su 230mila addetti nella filiera del fotovoltaico diventeranno un milione e mezzo nel 2015, secondo il report.
E in Italia?
Il nostro paese è stato fino ad oggi uno degli early adopters di questa tecnologia nonché uno dei grandi investitori nel fotovoltaico, con quasi 1 miliardo di euro di investimenti nel 2010 (su 70 totali a livello mondiale) e il traguardo dei 2.500 mw di potenza installata che verrà raggiunto a breve.
Ora, una sfida importante per il nostro paese è quella di rendere più efficienti su tutto il territorio gli iter amministrativi, facendo in modo che non fungano da ostacolo.
Raccoglieremo i frutti di questi sforzi?
Tutto sembra indicare di si.
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