Quanto è verde il mio Kindle?
Studi sull’impatto ecologico del Kindle e degli e-reader in generale stimano che le emissioni di anidride carbonica di questi device vengano compensate dopo i primi 12 mesi di utilizzo, purchè abitudinario.
La creatura per leggere i libri in formato elettronico di Amazon, l’ormai famoso Kindle, e tutti i suoi epigoni, si configurerebbero dunque come un significativo miglioramento dal punto di vista della sostenibilità, rispetto alla tradizionale industria dei libri e giornali cartacei.

Miglioramento che, grazie anche alla massiccia diffusione dell’iPad e alla conseguente ulteriore diffusione della lettura digitale, potrebbe andare ora oltre le più rosee previsioni.
Pensate che nel 2008, il settore della carta stampata USA ha utilizzato qualcosa come 125 milioni di alberi e il carbon footprint della lavorazione, del trasporto e della distribuzione non è neppure lontanamente stimabile.
Kindle e gli altri e-reader, secondo gli studi che vanno per la maggiore, dopo il primo anno di utilizzo potrebbero impedire l’immissione nell’atmosfera di diverse tonnellate di CO2, un effetto tanto più massiccio quanto più diffusi saranno i lettori digitali.
Eppure a noi questa conclusione non appare così ovvia e scontata, per una serie di ragioni:
- bisogna capire che fine faranno milioni di e-reader una volta che saranno rotti o che il prorietario semplicemente decida di fare upgrade verso altri modelli: tutto questo e-waste che impatto avrà, nessuno lo sa dire;
- negli studi che abbiamo citato si ragiona sempre “a libro nuovo”, ma si ignora il fatto che anche i libri cartacei vengono letti più volte e hanno una vita media sorprendentemente lunga. Io a casa ho diversi libri vecchi un quarto di secolo più qualcuno vecchio mezzo secolo passatomi dai miei… il mio Kindle invece dove sarà tra cinque anni non sono in grado di dirlo, spero non in una discarica tossica…
- gran parte dell’editoria usa carta riciclata;
- il comportamento ecologicamente più corretto sarebbe in ogni caso leggere i libri della locale biblioteca (poi, è vero… il catalogo titoli spesso è quello che è, ma è l’unica lettura a zero emissioni che io conosca).
La tecnologia è una bellissima cosa, ma a fare la differenza dal punto di vista dell’impatto ambientale sono e saranno soprattutto i nostri comportamenti.
Voi, geeks o tradizionalisti che siate, cosa pensate?
Libri a parte, pensate ai quotidiani. E’ qui che l’e-reader fa davvero la differenza: pensate anche solo ad un quotidiano al giorno, per n anni, per ogni persona; oppure un e-reader a persona (che dura n anni, diciamo 3 o 4). O anche solo ai libri di testo scolastici e o libri/slide/appunti universitari, questi hanno una vita incredibilmente breve dato che spesso vengono stampati e poi cestinati (per esperienza spesso durano meno di sei mesi), o comunque venendo aggiornati vanno sostituiti.
Grazie Letizia, anche il tuo sito è per noi un piacere quotidiano e una fonte di ispirazione da tempo…
complimenti x l’articolo