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Quinto conto energia: comincia l’era del riciclo

Dal governo arrivano nuove indicazioni relative alla gestione del comparto fotovoltaico.  Il Quinto Conto Energia –  il prossimo meccanismo di incentivazione dell’energia rinnovabile prodotta dai pannelli solari fotovoltaici – mette sul piatto ulteriori tagli sulle agevolazioni, pari al 35%. Ancora in fase di bozza, il provvedimento mira  “a far sì che la produzione di energia da rinnovabili sia di supporto ad un sistema di generazione e distribuzione diffusa, superando i fenomeni speculativi del passato”.

Quinto conto energia: comincia l’era del riciclo

Le parole sono del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini,  che aggiunge : “Gli incentivi dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l’autoconsumo domestico e industriale, favorendo l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica.  Inoltre  – precisa – gli incentivi dovranno sostenere gli investimenti nelle zone industriali dismesse, per avviare una nuova industrializzazione sostenibile in aree strategiche per il nostro sviluppo”.

Gli incentivi, lo ricordiamo, vengono concessi  sotto forma di un pagamento per ogni chilowattora prodotto e le risorse sono prelevate dalle bollette elettriche dei consumatori. Ma c’è una novità, rispetto al Quarto Conto Energia, il decreto attualmente in vigore.  Per accedere ai nuovi incentivi al fotovoltaico, dopo il 30 giugno, sarà infatti necessario aderire a un consorzio per lo smaltimento e il riciclo dei moduli a fine vita.

Di fatto si dà il via all’era del riciclo per i pannelli, ricorrendo a società di servizio come quella avviata nelle scorse settimane a Lecco. Qui, l’accordo tra la Provincia, Cobat (Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo), e l’azienda a capitale pubblico Silea, responsabile per la gestione dei rifiuti nel territorio lecchese, permetterà ai cittadini di provvedere autonomamente alla disinstallazione dei pannelli ad uso domestico e disfarsi dei moduli obsoleti.
Interamente gratuita, l’attività verrà gestita da Silea per la raccolta dei moduli, mentre il Cobat avrà il compito di avviarli al trattamento ed allo smaltimento in impianti autorizzati.

L’iniziativa siamo sicuri che troverà numerosi proseliti lungo lo Stivale.  Lo suggeriscono i dati raccolti dal Gestore dei Servizi Energetici: attualmente risultano oltre 345 mila gli impianti fotovoltaici installati in Italia, impianti che hanno permesso al nostro Paese di superare una capacità complessiva  di 12 GW di capacità totale. Questi i risultati prodotti da  50 milioni di moduli fotovoltaici, in grado di occupare oltre 75 km quadrati.  Numeri che tracciano i contorni di un business che fa sempre più gola.  Non a caso sempre di più sono le aziende specializzate nella raccolta e nello smaltimento di rifiuti RAEE che cercano di entrare nel mercato.  Una corsa che motivata dal profitto senza dubbio avvantaggia anche l’utenza, ed incrementa la sensibilità verso il potenziale offerto dall’ambiente.

In quest’ottica si è espresso ancora una volta il ministro Clini: “le fonti pulite di energia abbassano il costo del chilowattora e soprattutto riducono il fabbisogno di combustibili fossili, che sono d’importazione, con un vantaggio netto sulla bilancia dei pagamenti del Paese”. Tutti, insomma, abbiamo di che guadagnare.

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2 Commenti

  1. Pingback: Camera: “da rinnovabili più benefici che costi”, il documento – Qualenergia.it
  2. ma che è successo al ministro Clini? mi sa che gli è venuto “un grillo per la testa” ! ^^
    cmq, al di là delle entusiasmanti dichiarazioni, aspetto di vedere il nuovo conto energia, prima di farmi contagiare anch’io…

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