Rachel, la bambina che donava la sua paghetta per i pozzi d’acqua dell’Africa
Rachel era una bambina come tante. Aveva il cellulare, navigava su internet e amava Justin Bieber. Ma era anche un angelo. E’ stata un angelo in terra perché aveva deciso di devolvere la sua paghetta per contribuire alla costruzione di pozzi d’acqua potabile per i bambini africani attraverso la ong Charity: water, chiedendo che altri seguissero il suo esempio per arrivare in fretta a 300 dollari, il suo obiettivo.

E’ diventata un angelo perché purtroppo oggi non c’è più. Un incidente stradale l’ha portata via dai suoi cari. Ma il suo messaggio per aiutare i bimbi di una parte di mondo disagiata è espolso e sull’onda della commozione le donazioni hanno raggiunto quota 1 milione di dollari.
Molto più di altri donatori famosi che aderivano ai progetti di Charity: water come lo stesso Justin Beiber!
Rachel Backwith aveva chiesto a genitori e amici di non farle regali per il suo nono compleanno ma di donare l’equivalente di una paghetta, 9 dollari, all’organizzazione che avrebbe così potuto portare acqua ai villaggi del Congo o dell’India.
In realtà Rachel non era nuova a gesti di generosità. aveva già donato i suoi capelli ad una associazione che li utilizzava per fare parrucche per i malati di cancro (Locks of Love).
Purtroppo è la sua morte che ha spinto molti ad occuparsi di chi è meno fortunato e di quella parte di mondo che non ha nulla, quando avrebbe dovuto essere un gesto naturale. Un gesto che comprende anche un bambino di 9 anni come Rachel!
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sicuramente c’è lo zampino di qualcuno che sta molto ma molto più in alto di noi, che ha deciso che questo era il modo per -mi si passi il termine- “fare cassa”: Rachel doveva essere sacrificata perchè altri bambini e non solo potessero sopravvivere, e così è stato fatto. Rachel dunque è una martire e non mi dispiacerebbe che questa vicenda avesse maggiore risonanza a livello mondiale.