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RAEE: nuova normativa sullo smaltimento degli elettrodomestici usati

Il vecchio frigo dove lo metto?  Ecco una domanda che spesso ci siamo posti, ecco ora una risposta almeno in caso di acquisto di un nuovo frigo: ve lo deve ritirare gratis chi vi vende il modello nuovo.

Approfondiamo il tutto anche a livello di normativa.

Grazie al Decreto 65/2010 approvato dal Ministro dell’Ambiente lo scorso marzo ed entrato in vigore a giugno, è stata finalmente regolamentata la gestione dei cosiddetti RAEE, ovvero dei Rifiuti derivanti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

In Italia già vige una Legge (151/05) che stabilisce la normativa del loro smaltimento.

Lo Smaltimento è affidato prevalentemente a sistemi collettivi nazionali, la cui attività consiste appunto nel ritirare e riciclare tutti i piccoli e grandi elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, scalda-acqua, forni, condizionatori), ma anche televisori, computer, telefoni cellulari e altri prodotti di elettronica di consumo non più funzionanti o inutilizzati, con il duplice obiettivo di evitare la dispersione di sostanze inquinanti nell’ambiente e massimizzare il recupero dei materiali.

Trovate i centri in cui conferire i vostri RAEE qui: www.ecoem.it/trova-il-centro-di-raccolta-raee/

Secondo un rapporto di sostenibilità di Ecodom, uno dei principali consorzi, che eccelle per trattamento ed efficienza operativa, le 76.000 tonnellate di RAEE raccolte nel 2009 hanno permesso di destinare ad un nuovo ciclo di vita ingenti quantità di ferro, plastica, alluminio e rame, oltre a scongiurare l’emissione di chili e chili di CO2 o altri gas lesivi dell’ozono.

Il Decreto 65/2010, citato in principio, ha introdotto un sistema semplificato di gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici, rendendo vincolante per il distributore l’uno contro uno:

  • per ogni elettrodomestico nuovo acquistato, il compito di provvedere GRATUITAMENTE al corretto smaltimento delle vecchie apparecchiature è del distributore che si deve fare carico della consegna e dello smaltimento presso i centri di
    raccolta comunali.

A premere, da un lato, le norme più severe sulla raccolta dei RAEE chieste dal Parlamento europeo nei paesi membri dell’Unione, dall’altro la mole impressionante di rifiuti pericolosi generata anche dello sfrenato consumismo tecnologico, che induce a desiderare sempre gli ultimi modelli disponibili sul mercato.

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