La provincia di Nuoro è un territorio ad alto tasso ambientale che può contare sul Supramonte, il Gennargentu (dove doveva sorgere il mai nato Parco Nazionale), il Golfo di Orosei. Un’area molto vasta dove non mancano i reati ambientali, i più vari: dal taglio abusivo della legna (ne soffrono dei bellissimi boschi), al bracconaggio (non solo di cinghiali ma anche del più raro Muflone), ai predoni della sabbia nelle spiagge. Per non dimenticare il reato più odioso: i roghi estivi, come si può leggere in questi giorni, dei piromani che bruciano centinaia di ettari di macchia mediterranea, la morte degli animali e nei casi più drammatici anche la perdita di vite umane. Insomma piccoli e grandi reati ambientali che è difficile reprimere.
Per questo la Provincia di Nuoro ha pensato di valorizzare un’antica istituzione: le Compagnie Barracellari, gruppi di uomini armati autorizzati a perlustrare il territorio, che accanto alle più tradizionali funzioni sommano quelle di repressione di chi fa male all’ambiente.
Merito del Progetto pilota Ippotyrr “Brigate Equestri”, volto al coinvolgimento delle Compagnie Barracellari nelle operazioni di vigilanza a cavallo. Si, perché per monitorare il territorio è necessario muoversi con il quadrupede. “Il progetto, previsto nell’ambito del programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Francia “Marittimo” 2007 – 2013, si pone l’obiettivo di trasferire le conoscenze maturate già nell’ambito dell’azione “Brigate Equestri” ad un gruppo più ampio di destinatari, incentivando in particolare l’utilizzo del cavallo per il controllo del territorio” Questo l’obiettivo della Provincia.
“Si tratta di una importante azione che mira alla creazione di una figura innovativa di salvaguardia ambientale indispensabile per il nostro territorio. – spiega l’assessore provinciale Franco Corosu – Grazie a questo progetto si incentiverà infatti l’utilizzo del cavallo e, attraverso un percorso di formazione e di sperimentazione in ambito locale, la nostra ambizione è anche quella di promuovere nuove figure professionali capaci di intervenire, in collaborazione con le associazioni che già operano sui territori, a tutela e difesa dell’ambiente”.
Sarà efficace questa misura in chiave di prevenzione e repressione dei reati ambientali in questa bellissima provincia? Noi speriamo di si.
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